I comuni italiani descritti da gianniB: Maiori, Eboli, Ascea, Vignola, Spilamberto, Merano, Renon, etc..
Il paese è ricco di resti archeologici che testimoniano la presenza umana risalente al neolitico e all’età nuragica, domus de janas in località Santu Giuanni, i nuraghi di Fumia, Perde Utzei, Amuai, Fossada, Pranu Illixi, Genna Picinnu e di Perducatta. Nel centro storico è situata la chiesa parrocchiale seicentesca dedicata a S. Sebastiano patrono festeggiato il 20 gennaio.
Spicca nel centro storico la chiesa di San Platano costruita in stile romanico nel XII secolo da visitare. Interessante anche la parrocchiale dedicata alla Beata Vergine Assunta, patrona festeggiata il 15 agosto, risalente al XVI secolo. Per i turisti è presente un vasto agglomerato nuragico in località Cuccureddus e altri siti nuragici e punici da visitare intorno al paese.
Con l’istituzione delle nuove provincie è passato da quella di Nùoro a quella di Cagliari nella regione del Sarcidano. Nel territorio vi è il nuraghe Arrubiu l’unico pentalobato presente sull’isola con un complesso monumento megalitico. Tale monumento ha creato un notevole movimento turistico nella zona, visitare anche la chiesa parrocchiale dedicata a San Vincenzo Martire patrono.
Si trova in provincia di Cagliari nella antica regione storica di Parteolla. Era un centro abitato da umili agricoltori e allevatori, la sua economia è basata sulla produzione di uva, olive e sull’allevamento ovino e suino nonchè sul terziario. Da visitare la sua chiesa romanica di Santa Maria di Sibiola del XII secolo e il lago salato “su staineddu” dimora di diverse specie di uccelli.
Guasila è in provincia di Cagliari nella regione della Trexenta. Da visitare la Chiesa di Santa Maria Assunta, patrona, di stile neoclassico ha una pianta ottagonale sormontata da una cupola di notevoli dimensioni, il campanile di 35 metri di altezza è risalente al XVII secolo. Si corre il Palio di Santa Maria che si tiene il pomeriggio del giorno di Ferragosto con cavalli montati a pelo.
Il nome deriva da “burrei” che significa “branco di buoi”, ha un territorio montuoso ricco di boschi e di acqua ed è adatto alla pastorizia, sarebbe stata fondata da un gruppo di pastori barbaricini che si stabilirono presso la sorgente Sa Mitza de su Salixi che era nel centro del paese. Da visitare la chiesa parrocchiale di Nostra Signora di Monserrato, patrona, festeggiata l’8 settembre.
Il nome Isili deriverebbe dalla parola Ilienses, antica popolazione arrivata dopo la distruzione di Troia. Abitato fin dal Neolitico come testimoniano vari insediamenti e numerose domus de janas, più recenti gli insediamenti romani. La diga di Is Borrocus chiude il corso del fiume Mannu creando il bacino artificiale di San Sebastiano dall’omonima chiesetta su un isolotto al centro del lago.
Chiamata Crabonaxa (Carbonara) poi Biddasimìus in lingua sarda (non si conosce il significato) è ricca di resti di nuraghi XIX - VI sec. a.C., di rovine fenicio - puniche delVII - II sec. a.C. e romane del III secolo a.C. - VI secolo d.C. poi a causa delle incursioni gli spagnoli eressero alcune torri di avvistamento e una fortezza costiera detta Fortezza Vecchia del sec. XVI - XVII.
In provincia di Cagliari nella regione storica del Sarrabus, fu abitata sin dalla preistoria come i recenti importanti ritrovamenti hanno rivelato. Vi si svolge a fine luglio la Sagra detta “Sa Prazzira”pizza tipica sanvitese e la Sagra “Sa Pezza de Craba” ossia la carne di capra arrostita con enormi spiedi su fuoco a legna. A fine agosto la”Cursa a su Coccoi” e “Palio degli Asinelli”.
Fino al 1350 il paese campidanese si chiamava Ossane, non di chiara toponimia. Da visitare il centro storico dove sono presenti antiche case campinadesi costruite con i ladiri, mattoni crudi di fango e paglia e blocchi di arenaria. Tra le chiese da visitare la parrocchiale di San Sebastiano, chiesa medioevale di San Saturnino, in periferia i ruderi di alcune chiese e di un impianto termale romano
