I comuni italiani descritti da gianniB: Maiori, Eboli, Ascea, Vignola, Spilamberto, Merano, Renon, etc..
Conosciuto dagli antichi romani per le sue acque minerali già dal IV sec.a.C. Il castello longobardo risale all’VIII sec. anche se all’ ingresso vi è una pietra con la data 1122. Visitare il Santuario della Madonna della Stella con affreschi bizantini. Riardo è conosciuto per le acque minerali come la Ferrarelle e la Santagata, acque frizzanti naturali dovute all’antico vulcano da cui sgorgano.
Casale di Piana di Caiazzo era il nome attorno all’anno mille, nella piana ai piedi del Monte Verna sorsero alcuni casali intorno a chiese come Santa Maria e San Gennaro in Marciano richiamo a territori della famiglia Marciano. Visitare la millenaria chiesa di S.Maria. Nel territorio si trova il Palamaggiò dove gioca la Juvecaserta di basket e la Cirio agroalimentare, c’è un campo di volo.
Nel comune di Valle di Maddaloni si trovano i Ponti della Valle un Acquedotto Carolino costruito da Luigi Vanvitelli per portare l’acqua dalle fonti dal Monte Taburno fino alla Reggia di Caserta. Oggi sono patrimonio dell’umanità UNESCO e sono uno spettacolo unico con le arcate su più livelli. Visitare anche la chiesa di S.Pietro Apostolo, Patrono san Pancrazio 12 maggio.
Col termine antico di “Fossa Greca” divenne casale “Fossa” sviluppato nel periodo longobardo assunse il nome di Santa Maria Minore detta “fossa“. La Cirio realizzò nel dopoguerra lo stabilimento poi fallito di pomodori e barbabietole. Territorio deturpato è stato ora utilizzato per stoccare 500 mila tonnellate di rifiuti napoletani su terreni confiscati al boss Schiavone.Vi sorgerà un inceneritore
Il borgo del paese presenta alcune caratteristiche delle sue origini medievali con al vertice un torrione tronco-conico angioino. Interessante è il Santuario di Santa Maria della Vigna a nord dell’abitato che conserva nella sua cripta originaria interessantissimi affreschi tardogotici. Si trova nei pressi di Riardo, località di acque minerali gassate naturali. Patrono san Eraclio 1° settembre.
Sorto in epoca romana trae il nome dalla famiglia dei Marzano che lo possederono dal 1180 al 1464. Faceva parte della Diocesi e della Contea longobarda di Teano, dal 1498 fu assegnato a don Giovanni Borgia. Si tiene l’antica Fiera di San Giacomo il 25 e 26 luglio istituita nel 1299 dal Re di Napoli Carlo D’Angiò mentre a fine di ottobre festa con la Sagra della castagna. Visitare il castello.
Posta tra il Monte Monaco e il Monte Erbano della catena del Matese tra i territori delle città sannitiche e poi romane di Allifae e Telesia sul confine con Benevento, era anticamente chiamata Terra Jani cioè la terra del dio Giano. Da visitare il castello normanno, il Palazzo nobiliare della Fiondella, la chiesa di S. Maria del Carmelo, la chiesa della SS. Madonna del Bagno, le antiche rovine.
Rocca si riferisce al castello, la località è nota come Rocca di Bandra o Rocca di Vandra. Vandra era un insediamento posto a valle di origine romana. La fortezza arroccata in cima al borgo è di una bellezza unica e assolutamente da visitare e fotografare. Dal 1980 il castello è di proprietà del Comune che lo ha restaurato; S. Rocco patrono viene festeggiato l’8 maggio e il 16 agosto.
Il nome Roccae Monfinum prende il nome dalla rocca della mia Fina toponimo del monte Santa Croce chiamato nel X sec. “monte Fino”. Visitare l’interessante antica chiesa della collegiata di Santa Maria Maggiore e il Santuario di Maria Santissima del Lattani fondato nel 1400 da San Bernardino da Siena. Patrono sant’Antonio festeggiato l’ultimo martedì di maggio e l’ultima domenica di agosto.
Ai piedi del monte Massico, si spande Falciano con la Riserva naturale del Lago Falciano da visitare. Il territorio ha restituito reperti di insediamenti preistorici e romani che saranno esposti in un costituendo museo. Particolari saranno un torchio e anfore per contenere il vino falerno qui prodotto e già conosciuto dai romani che trasportavano in tutto il mediterraneo. Patrono San Rocco.
