I comuni italiani descritti da gianniB: Maiori, Eboli, Ascea, Vignola, Spilamberto, Merano, Renon, etc..
Girando per i Colli Albani, con un panino alla porchetta, ci si può imbattere in questo paese che è quello posto più in alto con i suoi 768 m slm. Il toponimo deriva da “Perjura” poi unito a Rocca, per la presenza del castello. A gennaio si svolge la festa di S. Antonio abate con carri allegorici di animali fatti di legno e decorati con frutta e pane. Il 16 agosto la festa del patrono san Rocco.
E’ ai piedi dei Monti Prenestini e si raggiunge da Valmontone. Il paese è in declivio esposto al sole. Il borgo sottostante è molto carino, parcheggio in piazza delle Erbe o in quello sottostante e si visita passando per la porta in piazza oppure sul moderno ponte in metallo. Devo dire che è stata una bella escursione prolungata fino a Rocca di Cave con il borgo e l’osservatorio astronomico.
Alle pendici dei Colli Albani, Lariano deve il suo nome al castello Ariano, ma il Castello di Lariano fu distrutto, incendiato e raso al suolo nel 1436, la popolazione contadina restò nei luoghi dove era nata e dove era vissuta dando vita al centro attuale di Lariano che sorse da capanne che occupavano la zona sottostante il Maschio di Lariano. Famoso il pane di Lariano cotto a legna.
Il borgo chiamato Palumba o Palumbus, nome derivante dalla presenza di colombai e dall’allevamento di colombi fu chiamato Palumbaria come feudo del duca Alberico il Longobardo. In alto sul borgo vi è il castello Savelli Torlonia sede del Museo naturalistico. Da visitare il borgo castello di Castiglione; l’Abbazia di San Giovanni in Argentella; lo stabilimento termale “Terme di Cretone”.
Su preisistenti insediamenti preistorici l’attuale abitato sembra risalire ad epoca longobarda di cui il toponimo fara (clan familiare) o a devozione longobarda a Santa Fara. Il castello del 1006 divenne Monastero Clarisse Eremite, costruito nel XVII secolo sulle rovine del castello, tuttora convento di clausura. Santo patrono: sant’Antonino festeggiato il 2 settembre.
E’ un borgo medievale molto bello da visitare. Il nome deriva dal latino Vetus aula (Antico luogo) o da Vetus alia in opposizione a Viterbo (Vetus urbs). Nato come insediamento villanoviano ed etrusco poi, ne sono testimonianza le necropoli etrusche di Cerracchio e Grotta Porcina. Della rocca rimangono solo un torrione cilindrico. Santo patrono: sant’Ippolito festeggiato il 13 agosto.
Il centro cittadino si trova su un’isola formata dal fiume Liri che si biforca in due bracci che vicino al centro cittadino, all’altezza del castello Boncompagni - Viscogliosi, formano la Cascata Grande e la Cascata del Valcatoio. La prima è verticale con l’altezza di 27 metri, l’altra è lunga 160 metri ed alimenta una centrale. Davvero uno spettacolo unico visitare questo paese!
Posta su un rialzo tufaceo con apice il “Palazzo Doria-Pamphilj”, palazzo baronale, che in origine fu un castello fortificato, Valmontone di antica memoria, è oggi molto conosciuta per il grande Outlet al quale si è appena aggiunto dirimpetto il mega Parco Giochi Valmontone - Rainbow MagicLand. Santo patrono: san Luigi Gonzaga festeggiato il 21 giugno.
Di Rocca di Papa ne dà menzione il papa Lucio III in data 1181 rivendicando la sovranità pontificia sulla “Roccam de Papa” occupata dai tuscolani. La fortezza nel punto più alto del centro abitato a 753 m s.l.m è sede del Museo di geofisica di Rocca di Papa. Il paese è collocato sul cratere del Vulcano Laziale che ha dato origine al gruppo montuoso dei Castelli Romani. Produce il vino omonimo.
Il toponimo Pontecorvo deriva da “Pons curvus” che si può vedere sul fiume Liri in centro città che era stato realizzato così per sopperire al problema degli urti dei tronchi trasportati dalla forza della corrente. Santo patrono: san Giovanni Battista a cui è legata l’apparizione di San Giovanni Battista al contadino Giovanni Mele. Pontecorvo viene chiamata la “Capitale Del Carnevale Ciociaro” .
