I comuni italiani descritti da gianniB: Maiori, Eboli, Ascea, Vignola, Spilamberto, Merano, Renon, etc..
Deriva dall’aggettivo latino “Calvus” cioè luogo spogliato senza bosco, luogo in cui il console Publio Cornelio Scipione vi deportò una colonia di Liguri da lui detti Corneliani. E’ stato teatro di varie battaglie romane, feudo normanno e possedimento reale. Fino al 1958 era unico comune con S.Nazzaro. Inizio luglio sagra del cecatiello Cubante e fine luglio la sagra ” Spezzatino del Fornillo”.
Fu fondata da profughi scampati alla distruzione saracena di Telesia nel IX sec. edificando delle mura e due torri difensive. Il casale di San Lorenzello seguì le vicende di Cerreto Sannita diventando possedimento dei Carafa. Fu chiamato San Lorenzo Minore, e subì vari terremoti, pestilenze e carestie. Da visitare la “Città dei dinosauri” parco didattico nel verde con modelli in scala naturale.
Deriva il nome di Pontis Landulphi dal principe longobardo Landolfo che costruì un ponte per accedere al suo castello. Subì gravi danni dai terremoti del 1456 e del 1688. Fu insieme a Casalduni e a Campolattaro oggetto della strage di civili nel 1861 da parte dei piemontesi. Del castello medievale di Pontelandolfo distrutto dal sisma del 1688 resta solo la possente Torre di proprietà privata.
Ha preso il nome da Potone, duca longobardo nipote del principe Radelchi. I terremoti succedutesi hanno deteriorato e spopolato il paese. Da visitare il Centro storico, tipico abitato medievale con vicoli stretti e tortuosi e case in pietra lavorata, la Chiesa di San Nicola, il Palazzo Ducale del duca Potone. Festa Patronale dei SS. Martiri Costanzo, Simplicio e Vittoriano 13-14 maggio.
Di nascita romana di cui alcuni reperti, fu feudo normanno col nome di Castrum Casaldonis e derivando da “casale”cioè centro minore privo di autonomia.Il paese fu vittima della rappresaglia nel 1861 dei piemontesi alcuni dei quali giorni prima erano stati uccisi dai resistenti borbonici e dai briganti. Il paese fù incendiato e passato per le armi e furono uccisi in migliaia con donne e bambini.
Foto aeree di questo borgo le ho inserite nel concorsone, mi colpì la storia di questo paese medievale più volte colpito da terremoti e oggi completamente abbandonato. Gli abitanti si sono spostati nelle frazioni Friuni e Piano mantenendo in vita il comune o sono emigrati. Da visitare i resti di muraglie di un antico castello, il Centro storico, il Santuario dei SS.Cosma e Damiano patroni.
Il nome deriva dall’essere pagani delle sue popolazioni, sta di fatto che fino alla dominazione normanna poco si sà. Nel suo territorio è venuto alla luce un reperto del periodo tra il paleolitico ed il neolitico un’ascia preistorica “postchelleana”. Al centro del paese davanti al palazzo feudale c’è la colonna della gogna a cui venivano legati ed esposti alla pubblica infamia i colpevoli di reati
Si trova su un rialzo coperto di castagni, anticamente era chiamato Paulisi e deriva da Pau o Pagus, casale di Arpaia ne seguì le sorti, fù feudo di numerose famiglie nobili, fece parte della provincia di Caserta e ora di Benevento. Da visitare la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo, patrono. L’economia montana gira intorno ai cereali e frutta a valle, boschi di pioppi e di castagni in montagna.
Notizie certe di Castelli veteris nell’alta Val Fortore risalgono al XII sec. feudo normanno passò agli svevi e poi agli angioini. Carafa, Gonzaga e Brancaccio si susseguirono nei possedimenti fino al marchese di Castelvetere. Il borgo più antico ruota intorno ai ruderi della vecchia torre circolare, il bel Portale della chiesa di San Nicola patrono, il Palazzo Marchesale, la Villa comunale.
Il nome originario era quello di Pullianellu, il nome del paese deriverebbe da monte Pugliano e dagli abitanti che vi giunsero fondando una piccola Pugliano, cioè Puglianello, signoria di Aife divenne feudo e dopo il 1500 cominciò ad essere abbandonato. Dopo il 1667 cominciò di nuovo ad essere popolato da coloni. Nel piccolo borgo c’è l’antico Castello dei baroni di Puglianello da visitare.
