I comuni italiani descritti da gianniB: Maiori, Eboli, Ascea, Vignola, Spilamberto, Merano, Renon, etc..
In diversi documenti è chiamato Regina, Regino, Resino, Reino mantenendo sempre la stessa radice originaria. È il centro abitato più vicino all’antica città di Bebiano dei Liguri apuani che vennero deportati dai romani nel Sannio. Il castello Regino fu proprietà dell’Abbazia di Benevento. Patrono sant’Antonio di Padova festeggiato il13 giugno e il 13 agosto .
Farnitum da quella varietà di quercia detta farnia e dal longobardo Totonis dal nome del possessore. Il Castello Farnitum Totonis fù donato all’Abate Madelmo dell’Abbazia di Santa Sofìa di Benevento e il paese si chiamò Fragneti Abbatis. Da visitare il Palazzo De Martini che custodisce un frantoio del ‘700, la Chiesa di Santa Maria Assunta e la Torre dell’Orologio simbolo della città.
Il nome deriva da una chiesa del IX sec. e il casale si chiamava San Martino in Cucciano per i romani era il fundus Cocceianus. Visitare la Chiesa di San Martino Vescovo, il Santuario del Colle dell’Angelo, la Chiesa del Santissimo Rosario. San Martino Vescovo si festeggia l’11 novembre, caratteristica la sagra ” Paparulo M’Buttito ” (Peperone ripieno) nella prima metà del mese di agosto.
Al contrario di quel che sembra “Campugattari” o “Campugactarum” da “campus” territorio e da “watan” guardare quindi “a guardia del territorio”. Dai normanni il feudo passa di proprietà di varie nobili famiglie. Il Castello di Campolattaro iniziato nel XIII secolo intorno ad un torrione normanno, dotato di torri circolari dagli aragonesi oggi è un bed and breakfast ed è visitabile su prenotazione
Deriva dal latino forculae che sta per forche e richiama la celebre battaglia delle forche caudine quando i sanniti nel 321 a.C. sconfissero i romani facendoli poi passare sotto il giogo come è nello stemma comunale: forca caudina di tre lance con le punte d’argento e manicate di legno, piantate nella campagna di verde, sotto la quale passa un soldato romano con le mani legate dietro la schiena.
Borgo medievale conserva reperti dell’età della pietra, dell’età sannitica e romana, prende il toponimo dalla chiesa di S. Croce situata sulla collina che sovrasta il centro abitato del VII ec. d.C. fu sede di una delle più illustri famiglie normanne i Santacroce. Il centro storico è ricco di palazzi con portali scolpiti e vicoli lastricati, Chiesa di S. Sebastiano e la Chiesa S. Maria Assunta.
Il toponimo deriva dall’essere stato un castello di un franco o di un francese e dal riferimento al fiume Miscano. Fuedo passò di mano alle varie famiglie nobili. Da visitare i ruderi dell’ antichissima città Osca di Equus Tuticus a 3 km e nel centro storico ruderi delle mura e del castello medioevale due pilastri dell’antica porta detta della terra, e la Chiesa di San Giovanni patrono.
Deve il nome al vescovo francese San Lupo di Troyes per la presenza del monastero dei SS. Lupolo e Zosimo sorto in Benevento nell’837 d.C. , feudo normanno tornò ad essere monastero con gli svevi. Possedimento dei Carafa e dei Caracciolo nel 1688 venne completamente distrutto e di nuovo ricostruito. La festa patronale di San Lupo si tiene nel mese di luglio, c’è il torrente delle Janare (streghe).
Le origini dell’abitato dovute a profughi provenienti da Arpi nel foggiano da cui il toponimo o da Arpax rapaci. Feudo dei Fossaceca e degli Ursini, dei Carafa e di Della Leonessa. Economia agricola con produzione di cereali, olio, castagne e vino e anche allevamento. Visitare la Chiesa della Beata Vergine Maria e il Santuario dei Santi Medici Cosma e Damiano, Patrono S.Rocco festa 16 agosto .
Dal culto del Santo al nome del casale S.Lazzaro, dai sanniti ai romani ai longobardi propensi a dedicare toponimi ai santi. I Longobardi si convertirono al cristianesimo per opera di Teodolinda moglie di Autari e poi di Agilulfo, e di S.Barbato vescovo di Benevento. Furono dediti al culto dei santi martiri e dell’Angelo, costruirono molti castelli proprio per arginare le incursioni dei saraceni.
