Descrizioni personali di Battaglia Terme: le esperienze di chi l'ha visitata come turista o che la vive giorno per giorno, punti di vista diversi per conoscere meglio Battaglia Terme (Veneto, Provincia di Padova).
Battaglia Terme per estensione è il più piccolo tra i comuni della provincia. Situato, a sud di Padova, tra l’estremità orientale dei Colli Euganei e la pianura Veneta, il paese è stato recentemente definito la “porta del Parco dei Colli Euganei”.
Paese particolare vicino ai Colli Euganei ed a un intreccio di canali, è ricco di storia e circondato da favolose ville d’altri tempi.Il paese è ricco anche di attrattive naturali. Il nome significa “luogo dei bagni” che ricorda l’antica grotta termale naturale del colle S. Elena, nota già in epoca longobarda.
Battaglia è un piccolo paese della provincia sud di Padova e si trova su un antico snodo fluviale di commercio tra Venezia, Chioggia e Padova, a poca distanza da Monselice. Conserva tuttora nel centro storico abitazioni simili a quelle veneziane pur essendo a ridosso dei Colli Euganei. Da visitare il Castello del Cataio ed il Museo della Navigazione.
Cittadina particolarmente interessante per il suo complesso sistema idraulico, ben descritto nel museo della navigazione. Tutti i canali che attraversano la città hanno origine artificiale e furono creati dal Comune di Padova a partire dal XIII secolo.
Adagiato tra i colli ad ovest e da un intreccio di canali che portano da est verso il mare, si estende lungo le rive di un corso d’acqua che sottopassa la strada e precipitando in un’altro.
Da vedere La Chiesa di San Gicomo del 1748, il Catajo maestoso castello del XVI° secolo, la conca di navigazione straordinaria opera di ingegneria idraulica inaugurata nel 1923 da Mussolini.
L’origine di questo piccolo comune risale circa all’anno 1000. E’ ricco di corsi d’acqua, e come a Abano Terme ci sono fonti di acqua termale. Di notevole interesse il Castello del Catajo, e villa Selvatico-Sartori da cui le vedute sono descritte dal Foscolo nel celebre romanzo epistolare “Le ultime lettere a Jacopo Ortis”
