Dalle colline dell’Oltrarno, nel silenzio bucolico di Forte Belvedere, lo sguardo raccoglie l’immortale impronta rinascimentale di una città, dove tra arte e vivere quotidiano non c’è soluzione di continuità.
Da piazza San Giovanni agli Uffizi è un turbinio di emozioni, di “sensazioni celesti” per dirla con Stendhal. Al vespro, su Ponte Vecchio il canto struggente di un violino scivola sull’Arno.
2 commenti a “Firenze descritta da Marcello Di Sarno”
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Splendida descrizione
Grazie mille, Rosalba