1. gianniB (DescEditor) su Longobardi descritta da gianniB (Longobardi) scrive:

    …dinastia…

  2. gianniB (DescEditor) su Longobardi descritta da gianniB (Longobardi) scrive:

    …logicamente il toponimo Longobardi deriva dalla dinnastia longobarda del re Liutprando.

  3. gianniB (DescEditor) su Casamarciano descritta da gianniB (Casamarciano) scrive:

    SHOWCOLATE - FIERA DEL CIOCCOLATO - si terrà dall’8 all’11 Dicembre quindi in periodo natalizio particolarmente favorevole per una manifestazione come SHOWCOLATE: uno spazio ideale per comprare e degustare il cioccolato e l’immancabile nocciola IGP. Stand, esposizioni ed eventi presso la Mostra d’Oltremare Piazzale Vincenzo Tecchio, 80125 Napoli.

  4. gianniB (DescEditor) su Casamarciano descritta da gianniB (Casamarciano) scrive:

    Casamarciano fa parte dell’Associazione Nazionale delle Città della Nocciola.
    L’Associazione Nazionale Città della Nocciola si impegna per la salvaguardia e la tutela dell’identità locale di quei territori e di quelle comunità che si riconoscono nelle tradizioni legate alla coltivazione della Nocciola. Si è costituita a Giffoni Sei Casali (SA) il 30 aprile 2004. Ne fanno parte quei paesi e quelle città produttrici di nocciole le cui comunità sono dedite alla coltivazione, alla lavorazione o alla commercializzazione del prodotto con denominazione di origine. Oltre 800 le città italiane coinvolte nella produzione di nocciole ma non tutte hanno le caratteristiche per rientrare nel disciplinare. Per ora solo le regioni Campania e Piemonte hanno ottenuto l’IGP mentre Sicilia e Lazio hanno intrappreso il cammino per il riconoscimento.

  5. gianniB (DescEditor) su Casamarciano descritta da gianniB (Casamarciano) scrive:

    Dal 3 al 10 settembre si è tenuto presso la Chiesa Badiale di Santa Maria del Plesco in località Santa Maria di Casamarciano il Festival Nazionale del Teatro Città di Casamarciano. Hanno partecipato le compagnie GAD Città di Pistoia con il “Don Chisciotte della Mancia” regia Franco Checchi, il Teatro IMPIRIA di Verona con “Biciclette” regia di Andrea Castelletti, il Piccolo Teatro del GIULLARE di Salerno con “AMADEUS” regia di Andrea Carraro, il Teatro Stabile NISSENO di Caltanissetta con “IO E L’ALTRO” regia di Antonello Capodici, il Gruppo del PIERROT di Napoli con “IL SUICIDA” fuori concorso regia di Orazio Ancona. La serata conclusiva il 10 settembre con regia di Rosario Galli presentata da Marco Simeoli e Rosy Abruzzo.

  6. gianniB (DescEditor) su Scisciano descritta da gianniB (Scisciano) scrive:

    grazie Maria…..

  7. gianniB (DescEditor) su Carbonara di Nola descritta da gianniB (Carbonara di Nola) scrive:

    A Carbonara di Nola da visitare l’antico Santuario dei Santi Medici Cosma e Damiano che sorse sulle rovine di un tempio pagano, nel piazzale antistante la chiesa vi è il plurisecolare ulivo piantato nel 1535.

  8. gianniB (DescEditor) su Scisciano descritta da gianniB (Scisciano) scrive:

    …sprse stà per “sorse” …grazie

  9. gianniB (DescEditor) su Colle Sannita descritta da gianniB (Colle Sannita) scrive:

    Grazie Maria della gentilezza

  10. gianniB (DescEditor) su Campolattaro descritta da gianniB (Campolattaro) scrive:

    Ringrazio il mio amico e collega di lavoro Giovanni ex assessore di Campolattaro che mi ha permesso di conoscere ed apprezzare questo antico borgo a 10 km da Benevento, paese dove risiede e che tutti i giorni lascia per venire al lavoro…

  11. gianniB (DescEditor) su Colle Sannita descritta da gianniB (Colle Sannita) scrive:

    correzione nella descrizione “feuso” voleva essere “FEUDO” … vero Maria, girando per l’avellinese ho scoperto tantissimi posti unici e devo dire che ogni comune, chi più chi meno, ha tante cose da raccontare, da dire, da comunicare… un patrimonio di storia e di umanità…

  12. gianniB (DescEditor) su Circello descritta da gianniB (Circello) scrive:

    Vicino al centro abitato presso la località Macchia ci sono importanti reperti storici di un antico insediamento romano che fù sito della colonia dei “Liguri Baebiani” popolo che si era trasferito numeroso dalla Liguria nel 181 a.C. Qui è avvenuto un importante ritrovamento archeologico la cosiddetta “Tabula Alimentaria Bebiana” una tavola in bronzo alta due metri e larga un metro, che è oggi conservata al Museo Nazionale delle Terme di Roma e su cui sono riportati i fondi ipotecati dai Liguri Bebiani in cambio di prestiti che ricevevano dall’imperatore. Dalla tavola si sono ricavati dati importanti per conoscere toponimi dei villaggi, casali e castrum con cui i Bebiani hanno avuto a che fare. Una scoperta molto interessante per definire storia e nascita di insediamenti dei comuni che oggi conosciamo.

  13. gianniB (DescEditor) su Petruro Irpino descritta da gianniB (Petruro Irpino) scrive:

    con questa descrizione di Petruro Irpino tutti i comuni della provincia di Avellino sono stati descritti

  14. gianniB (DescEditor) su Senerchia descritta da gianniB (Senerchia) scrive:

    per completezza voglio anche dire che Senerchia è stata ricostruita sotto il borgo abbandonato e in mezzo tra il nucleo vecchio e quello nuovo c’è una piazza della memoria con un giardino con giochi per bambini e un monumento che rappresenta un campanile su un muro rimasto lì in mezzo, sul campanile c’è un orologio con due faccie: dalla parte del paese nuovo c’è l’ora attuale mentre sul lato del borgo antico l’orologio è fermo sulle ore 19,35 l’ora del terremoto. Il paese è stato ricostruito anche grazie all’aiuto degli emigranti americani, grazie a coloro che hanno lasciato il povero paese di Senerchia e sono andati negli Stati Uniti per cercare fortuna. Le bandiere italiana e americana sventolano perennemente su questa piazza.

  15. gianniB (DescEditor) su Senerchia descritta da gianniB (Senerchia) scrive:

    Grazie Justy, con l’occasione volevo descrivere i versi della mia poesia perchè sia comprensibile. Senerchia “era” un piccolo borgo medievale incastonato tra due fianchi di colline distanti qualche decina di metri, un vallone sulle cui sponde ripide vi avevano trovato dimora ataviche popolazioni. In mezzo alle case addossate scorreva il torrente Vallone, fonte di acqua e di vita, sul lato sud un viottolo saliva tra le case verso il castello e a metà del tragitto c’era la chiesa di San Michele da cui si vedeva tutto il paese dall’alto e il panorama sulla valle del Sele.
    “Una mattina d’autunno da solo sono andato a Senerchia
    mi sono inoltrato tra le case abbandonate, il sole scaldava
    ed entrava attraverso le porte aperte e i vetri rotti delle finestre
    ma non riscaldava più nè illuminava le stanze e i vicoli deserti
    c’era un silenzio strano, impossibile, che contrastava con l’aspetto
    vivo del luogo che invece era solitario e senza vita,
    mentre l’acqua del torrente Vallone scorreva via normalmente,
    ma nessuno la utilizzava, era inutile, non serviva più a dissetare
    o ad innaffiare i fiori dei giardini o lavare le stoviglie,
    sono salito per i vicoli ripidi dove mai è passata una automobile,
    con affanno scalino su scalino scavato nella roccia e con il
    bordo consumato dai tanti piedi che li avevano calpestati
    da chi da lì era salito al santuario di San Michele per invocarlo
    per pregarlo di aiutarlo a cambiare quella vita di miseria e di stenti,
    di cambiare subito ciò con il suo aiuto miracoloso,
    arrivo in cima, su al castello con il fiato stroncato dall’impervia salita
    e guardo giù lo spettacolare panorama e ripenso a quanti
    prima di mè sono saliti lassù quando tutto era vivo e gioioso
    e tutto era normalità di vita: i lavori, le massaie… i bambini
    mentre ora era solo tristezza di chi era morto o era stato costretto
    ad andar via ed abbandonare il suo paese, le sue case…le sue cose.

  16. gianniB (DescEditor) su Senerchia descritta da gianniB (Senerchia) scrive:

    …direi che suona meglio così la terza strofa che ho modificato:

    Il mio passo sale stanco sulla roccia,
    ha il profilo consunto il gradino
    da chi al San Michele è andato
    per cambiar miseria in un secondo
    e d’ottener l’aiuto inaspettato.

  17. gianniB (DescEditor) su Senerchia descritta da gianniB (Senerchia) scrive:

    …il silenzio stonato era quanto ho sentito… un silenzio assoluto che cozzava con il rumore della vita che trasudava ancora dalle case abbandonate… case che sembravano emettere ancora suoni gioiosi e familiari come in un eco ripetuto in eterno…

  18. gianniB (DescEditor) su Senerchia descritta da gianniB (Senerchia) scrive:

    …l’esperienza di salire da solo al castello di Senerchia e di passare tra le case e i vicoli abbandonati dopo il terremoto del 23/11/1980… mi hanno turbato e fatto ripensare a quei momenti drammatici. Senerchia ha pagato quei dolorosi momenti con tantissime vittime e l’abbandono del borgo medievale che ora è un monumento globale col suo sito …un presepe abbandonato che parla e urla la sua storia millenaria, immobile e immutabile, un monito a chi guarda queste case e al dramma di chi le ha abitate, una memoria vivente di ciò che è stato…. e a chi come me ne ha percorso per un istante le vie non resta immutato l’animo. Questa breve poesia vuol essere l’espressione di ciò che io ho provato e la dedico al mio amico Giuseppe Muccio.

    Silenzio stonato

    La luce calda d’autunno entra
    nei balconi aperti e senza vetri,
    non scalda più la storia ormai finita,
    i vicoli rumorosi ora son tetri
    e il silenzio stonato è senza vita.

    L’acqua del Vallone scorre via,
    inutile il suo passare tra le case,
    nessun più ne berrà a bramosia
    né laverà la frutta e l’altre cose
    o l’arsura ai fiori nel giardino.

    Il mio passo sale stanco sulla roccia,
    il gradino ha il profilo consunto
    da chi al San Michele è andato
    per cambiar miseria in un secondo
    e d’ottener l’aiuto inaspettato.

    Il fiato ormai in gola è mozzo,
    ti guardo da qui sopra giunto
    e penso a chi prima t’ha guardato
    nel viver pieno il tuo momento,
    or sola t’ha lasciata e via è andato.

    10/11/2009 by gianniB

  19. gianniB (DescEditor) su Conza della Campania descritta da gianniB (Conza della Campania) scrive:

    A seguito grave del sisma del 1980 il centro storico venne completamente raso al suolo. Si decise di non ricostruire l’abitato nello stesso posto ma di creare un insediamento con unità abitative prefabbricate, in attesa di ricostruire la nuova Conza in una zona più idonea. La cittadina venne realizzata in località Piano delle briglie, pianeggiante a circa un chilometro dal vecchio paese. La nuova Conza è stata realizzata con criteri antisismici e strade e piazze larghe perdendo quel fascino architettonico dovuto al naturale crescere urbanistico medievale.

  20. gianniB (DescEditor) su Montefusco descritta da gianniB (Montefusco) scrive:

    Nel Castello sede del Comune, ci sono le prigioni visitabili che sono state usate nei tempi e al cui interno era davvero duro vivere tanto che furono paragonate al terribile Spielberg, tanto che per chi riusciva ad uscire fu coniato un detto antico che esprime bene ciò che voleva dire esservi imprigionato: “Chi trase a Montefuscolo e po’ se n’esce po’ dì ca ‘n’terra ‘n’ata vota nasce” cioè “Chi entra a Montefusco e poi ne esce può dire che in Terra nasce di nuovo.