I comuni italiani descritti da gianniB: Maiori, Eboli, Ascea, Vignola, Spilamberto, Merano, Renon, etc..
Centro abitato con il nome “Grotta” del 1134 su insediamenti del VI sec. di una villa romana, dal XII secolo assumerà il nome “Grotta Castagnara” .Nel territorio di Grottolella c’è la frazione Pozzo del Sale: un tempo tutti dai paesi vicini erano soliti venire in questa località per prendere gratuitamente il sale dall’antico pozzo ancora oggi esistente. Patrono sant’Egidio abate festa 1 settembre
Si narra che un giorno nell’antico casale di Trevico (tre villaggi) arrivò un asino su cui venivano trasportate le relique di San Sossio Martire e di San Gennaro. L’asino non volle muoversi da lì, le reliquie rimasero nella chiesetta dell’Annunziata e fu dato il nome di San Sossio al paese. Oggi l’autostrada passa sotto S.Sossio sovrapponendosi alla via Appia. Patrono san Sossio Levita e Martire.
Nasce ad opera dei contadini e pastori di Castel Serpico che anzichè spostarsi decisero di costruire delle case più vicine ai terreni, dove oggi sorge il paese attraversato dal torrente Tufo. Cresciuto il villaggio anche il feudatario decise di spostarsi lì costruendo una torre e il palazzo. I terreni erano sempre esposti al sole sulle dolci colline. Io salgo sui monti qui in cerca di funghi.
La storia di SantAndrea è legata alla donazione nel 1161 da parte del Conte Gionata di Balvano della chiesa e del territorio del casale, con tutti i suoi abitanti, alla Mensa arcivescovile di Conza di cui Sant’Andrea divenne feudo e fu scelto come sede vescovile e seminario. Ha subìto ingenti danni con il sisma del 1980, ma la laboriosità dei cittadini ha permesso una attenta ricostruzione.
Il primo nome del paese è Pulcarino deformazione di bulgarinus derivante dai bulgari popolazione balcanica qui rifugiata. Dopo la distruzione del XIII sec. divenne Villanova inteso come città nuova dopo la ricostruzione, altro terremoto e altro nome verrà aggiunto “del Battista” in onore del santo patrono del paese festeggiato il 24 giugno ed il 29 agosto con il” giglio ” o “carro” di paglia 25 mt
Sulla cima del colle dopo l’insediamento romano fu fortificata dai Longobardi con toponimo “Guardiae Lombardorum” poi “Guardia Lombardi” e oggi “Guardia Lombardi”. Il castello aveva funzione di vedetta (guardia) e da qui il nome del paese. Alcuni resti sono stati inglobati nel palazzo ducale. Visitare la Chiesa del Miracolo: la sera del terremoto del 1980 non si ebbero vittime erano tutti a messa
Sono legato a questo paese che conosco molto bene. Si chiamava Carbonara, ma non vi è carbone c’è invece una roccia nera impregnata di petrolio che bruciava come carbone. Oggi è un paese ricostruito dopo il terremoto del 23 luglio 1930. Del castello è rimasto qualche rudere, la chiesa crollata, alcune casolari e muri di palazzi. Tutto il borgo è un museo a cielo aperto stupendo da visitare.
Era chiamato “Casal(is) Albulus” cioè villaggio bianco, da cui il toponimo romano. Una necropoli fa risalire al VII sec. a.C. l’insediamento dei primi abitanti. Vi arrivano i normanni scandinavi di ritorno dalle crociate, dopo essere stati a servizio, spodestano i padroni e vi realizzano castelli. Anche qui erigono una fortificazione del borgo con torri oggi in fase di restauro per farne un museo
Il chiaro toponimo deriva da piccola torre, per il fatto che il borgo sorse sul confine tra i ducati di Benevento e Salerno, dove furono realizzate opere di fortificazione per il controllo del territorio. Solo con l’era moderna assunse come tanti altri comuni vicini l’appellativo “dei Lombardi” per dipanare omonimie e in ricordo dell’origine longobarda del borgo.
Fu feudo di alcune potenti famiglie napoletane, i Carafa, i Caracciolo principi di Avellino, gli Schifani, il marchese Amoretti che morì senza eredi per cui il paese fu acquisito nel 1780 dal marchese Macedonio. Dall’alto della collina su cui sorge il borgo medievale si gode una vista panoramica dalla piazza del Municipio. Visitare la chiesa del patrono S.Nicola di Bari festeggiato il 6 dicembre.
