I comuni italiani descritti da gianniB: Maiori, Eboli, Ascea, Vignola, Spilamberto, Merano, Renon, etc..
Il paese in origine era un casale di Marigliano, nato su insediamenti Ausoni, Osci, Enotri e Greci. Palmula fù il nome dato al futuro S.Vitaliano ed indicava un piccolo appezzamento di risulta dato a singoli coloni, appunto misurato in palmi. Il paese prende il nome dal santo patrono Vitaliano, Vescovo di Capua detto anche Viteliano o Vitelliano o Vitagliano festeggiato il 16 luglio.
Si trova sulle falde del monte Somma-Vesuvio, e venne completamente distrutto dall’eruzione del 1944, e quindi oggi è totalmente un nuovo centro urbano. Di antico c’è la vecchia chiesa dell’Assunta e nel centro storico alcune masserie vesuviane. Unita ai comuni di Cercola e Pollena Trocchia, solo dal 1980 è diventato comune autonomo. Patrono santa Maria Assunta festeggiata il 15 agosto.
Si trova a 14 km da Napoli, sulla via delle Puglie, stretto tra i comuni di Pomigliano d’Arco e Brusciano e con i quali forma un unico agglomerato urbano. Il toponimo del comune deriva da Castello inteso come fortezza mentre il termine “Cisterna” deriva dai pantani della zona che venivano a formarsi dopo ogni pioggia. Patrono san Nicola di Bari festeggiato il 6 dicembre.
Situato nei pressi di Nola, su insediamenti osco-sanniti, dove c’era una necropoli e nel periodo romano verso il 3° sec. vi fù sepolto S.Felice, vescovo e martire, in un apposito mausoleo, tale fatto diede origine al toponimo di Cimitile. Da visitare le Basiliche paleocristiane costituite da vari edifici dedicati ai santi Felice, Stefano, Tommaso, Calionio, Giovanni, ai Martiri e alla Madonna.
E’ il più piccolo comune casertano con 460 abitanti, compresa la frazione Torcino. La rocca di Ciorlano risale al XI secolo e faceva parte della contea di Venafro e poi come Zurlano era feudo del barone di Prata. Ebbe vari appellativi come Cerolano, Cerolario, Li Ciurlani. Il borgo è un piccolo gruppo di case strette tra loro sulla cima di un’altura con il Castello conservato in modo soddisfacente
Il toponimo deriva da un tempio dedicato al dio Giano, la specifica “Vetusto” cioè antico per distinguerlo da altro omonimo. La festa patronale è in onore del santo patrono San Antonio da Padova e si tiene la 3ª domenica di agosto quando si tiene la tradizionale “Riffa della palma” e cioè un’asta che mette in palio il fazzoletto di seta attaccato alla palma che il Santo ha nella mano destra.
Antico insediamento sannita testimoniato da ritrovamenti archeologici. Feudo dei baroni Della Penna, dei D’Aragona e poi dei Carbonelli fino al 1806. Il Castello di Letino è sito su di un colle che domina l’abitato con la cinta muraria intervallata da cinque torri circolari e il Santuario di Santa Maria del Castello, lo spazio interno del castello è usato da cimitero comunale.
Si chiamava Fossaceca e venne popolata dagli Osci e poi dai Sanniti. Si trova sul punto più alto e meglio difeso, dopo i longobardi divenne feudo dei normanni, successivamente venne donata a Montecassino. Dopo l’unità d’Italia cambiò il nome in Fontegreca ricavando la prima parte del nuovo nome da una fonte di acqua freschissima e la seconda parte da antichi manoscritti citata come Fossa Graeca.
Posto nel cuore del Parco del Matese, Valle Agricola sorge alle pendici del Monte Cappello. Le origini del borgo sono molto antiche come hanno dimostrato i numerosi ritrovamenti archeologici sannitici e romani. Il patrono di Valle Agricola è San Rocco festeggiato il 16 agosto.
Alle falde del Montemaggiore, il centro storico ha perso in gran parte la caratteristica dei vecchi borghi medievali. Da visitare la Chiesa di San Cataldo in Roccaromana, la Chiesa di Santa Margherita nella frazione di Statigliano, e sul colle c’è l’ antico Castello longobardo mentre in basso sono ancora visibili due torri. La natura incontaminata delle montagne offre vari sentieri da trekking.
