I comuni italiani descritti da gianniB: Maiori, Eboli, Ascea, Vignola, Spilamberto, Merano, Renon, etc..
Tora e Piccilli sorge lungo le pendici del vulcano di Roccamonfina, sorto su insediamento sannitico che realizzarono un sito fortificato nella zona di Tora, colonizzato dai romani nel III secolo a.C. come testimoniano ruderi lungo la via Casilina fra Tora e Piccilli e varie “ville rustiche”. Da visitare la Torre medievale
la Chiesa di San Giovanni, il Sito paleontologico Ciampate del Diavolo.
E’ formato da una moltitudine di borghi, casali e case sparse, costituisce con i comuni di Formicola, Pontelatone e Liberi la “Baronia”, un’area di interesse archeologico e di pregio agricolo per la produzione del vino “Trebulano”. Il borgo principale di Sasso posto su uno sperone roccioso, ha perso con il tempo il dominio a discapito delle frazioni pedemontane di San Marco e di Strangolagalli.
Era denominato Schiavi di Formicola, da Slavius - Sclavia, che indicherebbe il popolo longobardo, poi Schiavi mentre con l’unità d’Italia divenne “Liberi”, città osco-sannita poi romana era campagna della grande Trebula di cui ancora conserva parte delle mura, qui Cicerone aveva una villa. Nel comune di Liberi Sant’Alfonso Maria de’ Liguori compose Le Glorie di Maria e l’inno Quann nascett Ninn.
Nel medioevo era menzionato come Rupecanina, in riferimento ad un borgo normanno, toponimo incerto. Oggi il paese si presenta come villaggio fortificato dell’epoca tardo-medievale, sulla sommità di un colle sorge la rocca delimitata da un poderoso recinto murario con all’interno una serie di edifici, un poderoso maschio quadrangolare e una piccola chiesa mononavata dedicata a Santa Lucia.
Si trova sul versante del vulcano spento di Roccamonfina a 420 metri di altezza. Il nome deriva dalla posizione in cui è sorto ad opera dei monaci, sito già abitato da Ausoni, Aurunci, Pagi e Vici, fu colonia romana dopo la sconfitta dei sanniti. Monumenti di importante pregio il Castello, La Collegiata di San Pietro e il Santuario di Santa Maria della Libera patrona insieme a San Sebastiano.
Ailano si trova su una collina circondata da boschi. Ai piedi della collina su cui sorge, si trovano una sorgente di acqua sulfurea e altre sorgenti. Il borgo medievale stupendo copre tutta la parte superiore con case arroccate una all’altra. Il Santo patrono è S.Giovanni Apostolo ed Evangelista festeggiato il 27 dicembre e il 4-5-6 maggio.
Deriverebbe dall’ebraico FHOR-MICHOL cioè bollente ruscello per indicare alcune fonti d’acqua calda e resti termali di Trebula. Fu assediata dai saraceni che distrussero i suoi casolari. Con i feudi passò dagli angioini a varie famiglie nobili. Visitare il Santuario della Madonna del Castello, la Chiesa di Santa Cristina patrona, Abbazia dei Verginiani (municipio) il Palazzo baronale Carafa.
Si trova sul confine col Matese, ha origini medievali e sotto i normanni fu fortificato a scopo difensivo, nel 1300 fu assediato dai guelfi contro Tommaso d’Aquino, signore ghibellino del Castello. Fu più volte associato a Piedimonte col nome di Castello di Piedimonte. Con l’unità d’Italia divenne Castello d’Alife e dal 1970 assense il presente nome.Visitare i resti dell’antico Castello medievale.
Reperti romani datano le origini del castrum Campanianum come nel medioevo era citato, nel 1383 fu sede della battaglia fra Carlo III di Napoli e Luigi I d’Angiò. Con l’unità d’Italia si chiamò Campagnano e poi “Castello di Campagnano”, mentre dal 1916 assunse il nome attuale. Patrono Madonna della Neve si festeggia il 5 agosto. E’ uno dei comuni produttori del vitigno Pallagrello bianco e nero.
Paese confinante col Molise, nel massiccio del Matese, è attraversato dal Volturno. Vi è una sorgente solfurea usata per curare. Cinte murarie e tombe sannitiche ne datano l’origine. Visitare i pilastri del Ponte Latone sul Volturno, il borgo medievale con Castello e torri, la chiesa Santa Maria delle Grazie, la Cappella S.Maria del Piano in origine basilica longobarda, festa patronale di S.Rocco.
