Descrizioni personali di Gravina in Puglia: le esperienze di chi l'ha visitata come turista o che la vive giorno per giorno, punti di vista diversi per conoscere meglio Gravina in Puglia (Puglia, Provincia di Bari).
E’ inutile dire che la cittadina prende il nome dalla circostanza che è posta su una grave. Famosissime le sue grotte rupestri, fra le quali si distingue per gli affreschi quella dedicata a San Michele. Il ponte antico ha la sua origine come acquedotto, per la necessità di far giungere l’acqua dalla fonte al paese.
Città d’arte sul ciglio di un precipizio(d’onde l’eponimo) ricca di arte scolpita nel tufo.Nelle grotte della Gravina si abitò nel Medioevo e ci si ritornò per i Barbari;la Famiglia degli Orsini ridette lustro,specie con Benedetto XIII Papa.Oltre che per recenti fatti di cronaca è nota la produzione di un tipico Bianco di Verdeca. Dette i natali al letterato A.Scacchi, al sindacalista C. Musacchio
La parte più caratteristica della bella cittadina dell’alta Murgia barese è senz’altro il centro storico. Visitandola ho scoperto che ha dato i natali a Papa Benedetto XIII della famiglia degli Orsini. Ha belle chiese tra cui si segnala la Cattedrale. Attraversando un ponte sulla gravina si può visitare l’interessante chiesa rupestre Madonna della Stella.
Affacciandosi sulla gravina dalle finestra della Cattedrale o dalla piazzetta alle sue spalle pensi di essere ai Sassi di Matera. Gravina è un’altra perla della terra di Bari. La sua storia millenaria la si incontra percorrendo il centro storico o vititando le numerosissime chiese, in particolare quelle rupestri, le grotte e la zona archeologica.
Il Ponte di Gravina è costituito da archi, lungo 90 metri e alto 37 metri , fu costruito per attraversare il torrente “Crapo” l’antico nome del torrente, e raggiungere la chiesetta rupestre Madonna della stella. In seguito fu trasformato in acquedotto, per portare l’acqua delle sorgenti Sant’Angelo e San Giacomo alle due fontane ancora oggi esistenti.
“Gravina in Puglia” - Parco Nazionale Alta Murgia- si stende nelle spaccature della crosta terrestre simili a canyon, appunto gravine. Sul gonfalone cittadino vi è scritto “Grana dat et vina”= “offre grano e vino”, attribuito alla città da Federico II del Sacro Romano Impero. Egli definiva Gravina “giardino di delizie”. Interessanti da visitare sono le grotte e la chiesa rupestre.
Situata nelle Murge non lontano dal confine con la Basilicata, la cittadina ha il centro storico sull’orlo del burrone, ricco di chiese rupestri affrescate, che dà il nome al paese. Nell’antico centro troviamo numerosi e significativi monumenti civili e religiosi come la Cattedrale, la Chiesa del Purgatorio, la Biblioteca Finya, il Palazzo Orsini e il Palazzo Pomarici Santomasi, sede museale.
Due cose particolari mi rimasero di questa città: l’enorme solco nella roccia che crea lo strapiombo, da cui il nome Gravina, punteggiato di grotte in cui vissero rifugiati degli scampati di Silvium; e il portale della chiesa del Purgatorio, con due scheletri raffigurati nel timpano, e gli orsi che reggono le colonne (che ricordano la famiglia Orsini).
