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Interviste, articoli, racconti di viaggio sul comune di Napoli

Film denuncia, l’umanità del popolo, il degrado dei vicoli, il mare di Posillipo, le vele di Scampia, il mondo piccolo borghese e i grandi affari della politica. Il cinema ha raccontato una Napoli multiforme che sa provocare differenti reazioni negli spettatori. Dal cinema d’autore, alle sceneggiate, Napoli è un corpo, come diceva Matilde Serao: scendiamo, dunque, nel ventre di Napoli.

In compagnia di Mario Avallone della Stanza del Gusto di Napoli conosceremo chi erano i maccarunare e come funzionava il dumping, prima che la Cina ci preoccupasse, scopriremo che il libero mercato è nato a Napoli, che le capre non mentono, che per il ragù serve la lingua e che, dalla Riviera di Chiaia ai Quartieri Spagnoli, il nostro cielo in una stanza… è in quella del gusto.

Dal contrabbando di armi di Alexandre Dumas, passando per le avventure in Antartide di Aymone Cat, fino a provare le più ingegnose strumentazioni radio progettate da Guglielmo Marconi; questo e tanto altro ancora è possibile conoscere nelle sale del Museo del Mare di Napoli. Un viaggio unico ed emozionante alla scoperta dell’evoluzione della marineria napoletana a pochi passi dallo splendido golfo di Pozzuoli e dalla piccola isola di Nisida.

Il Museo Nazionale di Napoli è un tesoriere di ricchezze archeologiche e storiche. Come sfondo c’è la bella Napoli che, nonostante la realtà negativa di cui non riesce a liberarsi, attira ogni anno turisti affascinati dal mistero e dalla magia della città, tra le più belle del mondo. Pina Esposito ci da una mano a scoprire le meraviglie dell’antico passato della metropoli del Sud Italia, fuori e dentro il museo più antico d’Europa.

San Martino, suggestiva cittadella monastica che sovrasta Napoli dall’alto della collina del Vomero, regala intense emozioni e rivive nei ricordi di bambina. Il belvedere, il panorama sconfinato che spinge lo sguardo fino alla cima dello “sterminator Vesevo” e poi il museo con i suoi presepi: simboli dell’identità di un popolo che, per brevi momenti, dimentica le sue ferite aperte e sanguinanti.

Coppi, statuine, maschere e targhe, personalizzati e non, trasmettono il caldo abbraccio del popolo napoletano e l’estro creativo di hobbysti appassionati di artigianato. Opere che trovano poco spazio negli appuntamenti istituzionali, ma incantano internauti e appassionati di costumi e tradizioni.

Napoli città del sole e della Tarantella, una danza collettiva che richiama il mimo del corteggiamento con allegre e scoppiettanti coreografie. Celebrata da scrittori italiani e stranieri, come Goethe e Blasis, lo strumento essenziale per animarla è il classico Tamburello. Nella tradizione napoletana questo tipico strumento assume particolari caratteristiche, riecheggiando usi e costumi antichi che rivivono nel lavoro di chi con passione ancora si dedica alla loro costruzione.

Quando l’ispirazione trae spunto dai volti popolari di chi anima la vecchia Napoli, l’arte plasma il sentimento e diventa espressione di mistero. Dai trascorsi storici di un passato glorioso, i segreti per valorizzare la tradizione presepiale napoletana attraverso l’originalità e la creatività dei fratelli Scuotto.

Dalla rivista Panorama al quotidiano La Repubblica, l’arte del “mini” dell’artista napoletano Raffaele Tiscione impazza in ogni dove, tanto da meritarsi il guinness dei primati con il presepe più piccolo del mondo racchiuso in una noce. Gli oggetti più disparati diventano per lui scrigni in cui custodire la natività cristiana e dove l’arte mostra le sue origini divine e naturali.

Antonella Sautto ci aiuta a scoprire gli angoli nascosti di Napoli, a partire dai percorsi sotterranei, al Monte Echia, al petraio, alla pedamentina. Senza dimenticare il centro storico con il suo accavallarsi di stili diversi. Una città piena di vitalità, in fermento, che o si odia o si ama.

Un imprenditore illuminato e un ingegnere intellettuale disegnarono la leggenda di Napoli: il Gambrinus. Tra le sue pareti affrescate da Irolli, Pratella, Scoppetta ronzano ancora i “mosconi” di donna Matilde, che punzecchiavano ora un letterato, ora una sciantosa. Nel volume curato da Fabio Mangone si percorre un viaggio della memoria tra documenti e immagini di una capitale europea e del suo nobile convivio.

La cura del corpo e il rasserenamento dello spirito in un’area, la conca di Agnano, ricca di storia, arte e cultura. Settantadue sorgenti per il benessere naturale: un patrimonio da custodire e valorizzare seguendo le orme degli antichi pionieri che riportarono alla luce l’antico tesoro dimenticato custodito nelle viscere del territorio.

Stesso sguardo penetrante, stessa viscerale partecipazione alle storie di chi si sente ultimo o vinto e delle tante “intelligenze schiacciate”. Cristiana è rimasta quella ragazzina diciassettenne che si lascia cullare dalla sua Napoli e che non tradirebbe mai, convinta com’è che l’alba è proprio lì, dietro l’angolo. La foto di un piccolo “angelo” le ricorda che sono in pochi a raccontare la realtà “scalzi”.

Alla Cantinella di Napoli scoprirete i piatti più tradizionali e particolari. Riceverete dei “paccheri” che non vi faranno male. Conoscerete una genovese che non è mai stata in Liguria. Scoprirete che l’acqua è pazza, che la minestra si può “sposare” e che l’insalata è “di rinforzo”.

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