I comuni italiani descritti da gianniB: Maiori, Eboli, Ascea, Vignola, Spilamberto, Merano, Renon, etc..
E’ situato sulla cima di un monte a 745 mt, ha una tradizione pastorale, oltre metà del territorio appartiene al comune ed è coperta da boschi di quercia da sughero, leccio e roverella. Patrono S.Biagio, 3 febbraio, visitare la parrocchiale Santa Maria della Neve, la fonte sacra di Su Tempiesu, il sito romano. Protetta dall’Unesco la tradizione del Canto a Tenore qui molto sentita e sviluppata.
Si trova nella Sardegna centrale in provincia di Nuoro tra la Catena del Marghine e la piana della media valle del Tirso. Fa parte dell’Unione dei Comuni del Marghine, da visitare la chiesa di San Bachisio festeggiato dall’8 al 10 maggio e dal 5 al 7 ottobre, la frazione di Badde Salighes e quella di Bardosu. Importante festa della Madonna Assunta il 15 agosto nella località montana di Ortakis.
Ha un territorio principalmente montano vi è da ammirare la famosa pineta de ”Sa dea” a ridosso del lago artificiale ”Macheronis” la diga che approvvigiona l’acqua per la piana fino a Siniscola e per gli acquedotti d’acqua potabile dei centri abitati e delle frazioni di Torpè, Posada, Budoni e San Teodoro dove ogni anno passo le mie ferie estive. Da visitare i nuraghe e le Domus De Janas.
Paese con storia antica dall’età prenuragica fino al periodo giudicale e nell’età moderna sede di marchesato. Sono presenti numerosi siti nuragici risalenti a diverse culture e domos de janas. Nel comune c’è la presenza di attività minerarie di rilevanza nazionale con l’estrazione di talco e feldspati. Attività artigianali del ferro battuto, del legno, della lavorazione del velluto.
Il nome sa bitta significa “cerbiatta. Si narra che una cerbiatta venne uccisa da un cacciatore mentre si abbeverava in una fonte, la fontana de “Su Cantaru” all’interno del paese. Resti preistorici di insediamenti, nuraghi Romanzesu, tracce romane più recenti, il centro storico del paese disposto a ventaglio, è cresciuto intorno alla chiesa di San Giorgio, patrono, festeggiato il 23 aprile.
Si trova nell’antica subregione storica della Barbagia di Ollolai, alle pendici settentrionali del Gennargentu è posto a 1000 mt. ed essendo il paese più in alto della sardegna è dotato dei maggiori impianti sciistici di risalita situati sul Bruncu Spina. E’ rinomato per la produzione dolciaria dei tipici biscotti savoiardi di Fonni e per il palio dei comuni che si tiene ad inizio agosto.
Tracce neolitiche e tribù nuragiche testimoniano gli insediamenti, ma la prima struttura si ha con i romani. Il centro storico di Oliena è ben conservato e da visitare; Oliena è nota soprattutto per il suo vino “Nepente” che D’Annunzio amava, e per i suoi balli e canti a tenore. Costumi e tradizioni si mescolano nelle numerose manifestazioni, è un paese che non si può descrivere, ma visitare.
E’ una città di 10.672 abitanti della provincia di Nuoro, arroccata a 572 metri slm, in territorio collinare e montuoso della Catena del Marghine e del Monte di Sant’Antonio. Il nome ricorda un insediamento punico l’antica Macopsissa da Macom (luogo) e Mer (acqua sorgiva). Da visitare il complesso nuragico di Santa Barbara, il tempio di Tamuli e tante altre tombe dei giganti sparse nel territorio
Si trova in provincia di Nuoro ed è situato a 450 metri sul livello del mare. L’area comunale è all’interno di una zona di interesse archeologico con più di cinquanta monumenti tra nuraghi, tombe di giganti, domus de janas, dolmen, menhir e fonti nuragiche. Santo patrono: S. Andrea apostolo festeggiato il 30 novembre .
Nel territorio c’è la necropoli di Mancosu, un complesso di Domus de janas, tombe scavate nella roccia dalle popolazioni che vissero in Sardegna nel Neolitico. Fino ai primi del 900 vi erano in funzione oltre 20 mulini ad acqua e una decina di gualchiere, i mulini erano l’economia locale per la macinatura, mentre le gualcherie erano importanti per la follatura dell’orbace (tessuto di lana sarda).
