I comuni italiani descritti da gianniB: Maiori, Eboli, Ascea, Vignola, Spilamberto, Merano, Renon, etc..
Vicino al rio S. Elena sono stati ritrovati resti di capanne preistoriche e varie abitazioni nuragiche usate oltre che per la difesa anche per l’utilizzazione economica agricolo-pastorale della valle. Da visitare nell’antico sito di San Vero Congius la chiesetta bizantina dedicata agli Angeli. Visitare la chiesa di San Simmaco Papa patrono di Simaxis festa estiva il 19 Luglio data della morte.
Si trova nella regione storica del Montiferru a circa 50o mt slm, è adagiato in una zona vulcanica di cui si vedono le tracce intorno al paese. Il nome deriva dall’inflessione dialettale del nome del Patrono san Lussorio festeggiato il 21 agosto, il santo che qui predicò ed eresse una piccola chiesa. Tra le manifestazioni “Cavalli in fiera” la fiera regionale del cavallo ormai centenaria.
Si trova nella regione detta del Campidano di Oristano a pochi km dal mare. Centro agricolo e vinicolo, famoso per la produzione dei canestri in giunco, della vernaccia e coltivazione dei mandarini. Vi sono gli stagni di Sale ‘e Porcus e di Is Benas dove stazionano i fenicotteri rosa. Resti di quattro villaggi, tre necropoli a domu de janas e 30 nuraghe da visitare. Patrona S.Sofia 17 giugno.
Il toponimo “Architano” potrebbe derivare da “Sulla via dell’Arci”, ovvero la via che portava al Monte Arci dove veniva estratta la preziosissima ossidiana per le punte di frecce. Vi si trovavano 7 nuraghe ormai distrutti e scomparsi, mentre le testimonianze di epoca romana sono più frequenti grazie alla vicinanza alla città di Neapolis. Patrono San Nicolò festeggiato il 10 settembre.
Si trova sull’altopiano di Abbasanta (315 mt) al centro della Sardegna, nella porzione nord-orientale della provincia di Oristano. L’altopiano è un tavolato di roccia basaltica formatosi in seguito alle eruzioni del Montiferru. Vi si trova il Nuraghe Losa costruito in pietra basaltica ed è uno dei più importanti e meglio conservati monumenti nuragici risalente al XV - XIII secolo a.C.
Si trova nella zona chiamata Brabaxianna, nella regione storica del Mandrolisai. Il toponimo di Samugheo deriverebbe dall’antica chiesa di San Michele, in catalano chiamata San Migueu e in castigliano San Miguel tale nome modificato dalla lingua sarda è diventato quello attuale. Da visitare il Castello di Medusa con la sua leggenda, ha la particolarità di essere interamente scavato nel marmo.
Si trova sull’altopiano di Abbasanta che si estende ai piedi della catena del Marghine e del massiccio del Montiferru. Da visitare la chiesa di San Palmerio realizzata nel XIII sec. in trachite bianca e nera in stile romanico-arcaico e la Torre aragonese del XV secolo. Visitare anche la casa museo di Antonio Gramsci che qui visse la fanciullezza con la sua famiglia. Patrono S.Macario 19 gennaio.
Si trova nella regione del Campidano di Oristano ed è la città di Othoca (città vecchia) fondata dai fenici nell’VIII sec. a.C. Il paese prende il nome da Santa Giusta patrona che insieme a Santa Enedina e Santa Giustina furono martirizzate. Nel centro del paese sorge una basilica romanica risalente al XII sec. nella cui cripta sono conservate le loro spoglie. Si tiene la Regata de is fassois.
Gli insediamenti antichi sono stati frutto di quella che fu una ricchezza naturale: l’ossidiana del Monte Arci, roccia vulcanica, vi sono tuttora alcuni importanti affioramenti, venne sfruttata sin dal Neolitico per la fabbricazione di armi e strumenti e commerciata dai preistorici sardi in buona parte del bacino del Mediterraneo. Da visitare il complesso nuragico di Sa Domu ‘e S’Orku.
Si trova nella regione del Campidano di Oristano in una vasta pianura confinante ad est con il Monte Arci e la Marmilla. Proprio il Monte Arci fornendo l’ossidiana usata preistoricamente per realizzare armi e utensili favorì l’insediamento sulle coste degli stagni paludosi.Verso il 1017 gli scampati ai saraceni di Neapolis fondarono Terralba il cui nome deriva da terra e alba, bianca di argilla.
