Alla scoperta dei comuni della Provincia di Oristano (Sardegna) con le descrizioni personalizzate, dei turisti, dei cittadini, di chi li ama. Da Oristano ai comuni più piccoli.
Cabras è un paese che nasce con la cultura della pesca, facendone anche oggi un’importante veicolo di guadagno. Infatti, la miglior bottarga che si possa gustare viene proprio prodotta in questo simpatico paese. Fra le varie manifestazioni, una in particolare è rimasta importante nel tempo: La Corsa degli Scalzi, in devozione a San Salvatore.
Laconi non è più Marmilla e non ancora Barbagia al confine con le Provincie di Cagliari e Nuoro, si adagia a ridosso dell’altipiano del Sarcidano dove colline assolate si trasformano in verdi montagne. Qui devoti pellegrini rendono omaggio all’umile casa che diede i natali a Sant’Ignazio nel 1701, mentre nei boschi possiamo incontrare cavalli antichi e fieri o splendide orchidee.
Sito ad un’altezza di 165m slm, baressa si presenta con un territorio ricco di mandorli, la cui fioritura invernale rende il paesaggio ancor più bello. E’ caratterizzato da un’economia in prevalenza agricola e spesso incentrata sul mandorlo, al quale è dedicata una Sagra per far riscoprire ed apprezzare soprattutto la tipica cucina pasticcera sarda.
Nasce nel 1928 col nome di Mussolinia dopo un’immensa opera di bonifica delle vaste paludi di quella pianura. Dopo la Liberazione dell’Italia nal Nazi-fascismo il suo nome fu convertito in Arborea, in onore dell’antico Giudicato. Il paese è tutt’oggi abitato per circa il 65% da coloni veneti, romagnoli e toscani e per il rimanente 35% circa da sardi provenienti da Cagliari, Oristano e Sassari
Piccolo centro di appena poco più di 400 abitanti situato tra i monti del Grighine ad appena 61m slm. Anche questo paese, come tanti altri, ha un’economia in prevalenza agro-pastorale. Di antiche origini, si va dal periodo nuragico al periodo punico-romano, il suo nome era Alari, trasformato poi sotto la dominazione spagnola, in Alay e successivamente in Allay.
Grosso centro cittadino situato in prossimità della pianura tra i Monti Arci. La presenza di antiche diocesi vescovili hanno dato al paese una sorta di titolo di “Capoluogo della Marmilla”. La sua importanza “politica” la deve al fatto di aver dato i natali ad Antonio Gramsci, padre fondatore del Partito Comunista.
Albagiara, che sta ad indicare poeticamente il sorgere del sole sull’omonimo altopiano, con cui il paese ha uno strettissimo legame. Non esisteva sino al 1959, data in cui gli abitanti di Ollastra Usellus e Bannari decisero di unirsi e cambiare nome al nuovo paese: Albagiara.
Il paese è diviso in quattro vicinati: S.Pietro, Planu-Ibba, Pinna Fiscura e su Forraxi.
Paesino situato sull’Altopiano di Abbasanta a 250m slm e che conta 560 abitanti. Anche questo, come altri in zona, è un centro prevalentemente incentrato sull’economia agro-pastorale. Caratteristica del paese sono le abitazioni costruite in pietra basaltica lavica di colore nero, non intonacate e che raggiungono al massimo i due piani.
E’ situata a 315m slm su un altipiano chiamato Pianoro del Marghine o Altopiano di Abbasanta. E’ ancora prevalentemente un grosso centro agro-pastorale, anche se da qualche hanno sono sorte attività di vario genere. Importante è la sua odierna ubicazione poiché stà nel nodo della diramazione della 131 che collega, oltre che Abbasanta, anche Oristano e Cagliari alle città di Nuoro ed Olbia.
Città di grande importante storica e, anticamente, anche commerciale. Molto colorata, vivace e con un caretteristico centro storico. Dominata dal Castello dei Malaspina, servita dall’unico fiume navigabile in Sardegna, termina in spiaggia con la propria borgata: Bosa Marina.
Una città che ti lascia sempre il desiderio di tornarci.