Alla scoperta dei comuni della Provincia di Caserta (Campania) con le descrizioni personalizzate, dei turisti, dei cittadini, di chi li ama. Da Caserta ai comuni più piccoli.
E’ un paesino raccolto, con vie strette e piccole piazze; c’è un Museo della Tradizione davvero molto bello, che racchiude arredi ed attrezzi della civiltà contadina del vino e dell’olio, nonché teneri riferimenti alle fiabe ed ai giochi dei bambini.
Caserta è un capoluogo di provincia per niente provinciale, con una vita economica e sociale intensa, bei ristoranti ed un’attrattiva megagalattica come la Reggia che la rende meta turistica internazionale di alto livello.
Si trova a 612 m.s.l.m. all’interno di un antico vulcano spento,con circa 3.700 abitanti, a 16 Km dal mare. E famoso per la produzione delle castagne. Tra le numerose chiese si distingue il Santuario di Maria Santissima dei Lattani costruito nel 1430 da San Bernardino da Siena e San Giacomo della Marca. Al centro del paese è godibile la bella piazza intitolata all’illustre cittadino Nicola Amore.
Collocato a 137 m. s.l.m. conta circa 3.300 abitanti. E’ famoso per il sacrario militare che raccoglie le spoglie di 974 caduti della guerra di liberazione 43/45.Ogni anno, l’8 Dicembre avviene la loro commemorazione.E’ noto anche per il poderoso castello appartenuto ad Ettore Fieramosca(il condottiero della disfida di Barletta). Medaglia d’oro al valor militare e Medaglia d’oro al Merito Civile.
In questo piccolo paesino tranquillo sulla strada tra Benevento e Napoli, si scopre che la via Appia arrivava fin qui. E nei tranquilli rituali di paese un sapore antico resta impresso anche nel viaggiatore occasionale, che passando in un caldo weekend di luglio magari cerca refrigerio in una granita, ed è intanto attratto dal portale dell’antica scuola dei Padri Oblati di Maria. Merita una sosta!
Di circa 1700 ab. è a m. 290 s.l.m. L’antico nome “Capriata” si trasformò nell’attuale, nel 1863. Nel 1927, passò alla Provincia di Campobasso per ritornare a quella di Caserta nel dopoguerra.
L’epigrafe latina, irreperibile: D(is) M(anibus) s(acrum) / cultoribus / Saturni / in agr(o) p(edes) / in fr(onte) p(edes)] ed i pilastri del Ponte Latrone testimoniano l’antica presenza romana nel luogo.
Con circa 800 ab.si trova a m.320 s.l.m. Ha mutato il primitivo nome, Fossaceca, nell’attuale per antichi manoscritti che lo descrivono come Fossa Graeca.
Ospita una Cipresseta su un’area di 70 ha con un rarissimo tipo di Cipresso della varietà horizontalis, unico nel mondo in quanto capace di resistere al cancro della corteccia.Il paese per questa peculiarità è meta di ricercatori e turisti.
Capua si possono visitare vari siti di età romana, il ponte che attravesa il fiume Volturno, l’Anfiteatro.
Da visitare il Duomo e anche le altre chiese ce ne sono tante
mi raccomando andate nella basilica di Sant’Angelo.
nel museo Campano si possono vedere testimonianze di arte popolare.
Bello da vedere è anche il carnevale che ricorda la comicità popolare.
Comune casertano in cui consiglio di visitare il centro storico ed il Quartiere Militare Borbonico… magari durante una delle tante sagre organizzate durante tutto l’anno…o magari durante qualche interessante evento natalizio.
Caserta,è anche conosciuta come Terra di lavoro,ha un curriculum storico di tutto rispetto,oggi è una cittadina proiettata al futuro,rivaluta i suoi monumenti come la Reggia ,le seterie di S.Leucio,il monumentale Acquedotto Carolino e la non meno famosa Caserta Vecchia ,borgo medioevale che dopo la Reggia è diventato anch’esso meta di attrazione per turisti.