Alla scoperta dei comuni della Provincia di Taranto (Puglia) con le descrizioni personalizzate, dei turisti, dei cittadini, di chi li ama. Da Taranto ai comuni più piccoli.
Il ponte collega il Borgo Antico al Borgo Nuovo.La costruzione risale al 1887,è lungo 90 metri e largo 9,3.Inizialmente era attivato da due turbine idrauliche poste sul Castello e si apriva al passaggio delle grosse navi.
Nota per il famoso vino DOC “Primitivo di Manduria”, ma non tutti sanno che il relativo vitigno vi arrivò a fine Ottocento, quando la contessa Sabini di Altamura, sposando il manduriano Tommaso Schiavoni Tafuri, portò con sé in dote dalla sua città alcune barbatelle di Primitivo. Quelle barbatelle trovarono a Manduria l’habitat naturale ottimale, in una terra secca e assolata, ma vicina al mare.
La città vecchia si erige a strapiombo sulla omonima gravina e con i suoi vicoletti è una delle attrattive più visitate.
Famosa per il grande Rodolfo Guglielmi, in arte “Valentino” ha, sempre nella città vecchia, un museo a lui dedicato degno di nota.
A Palagianello possiamo visitare il Castello Stella Caracciolo, il Santuario della Madonna delle Grazie posto sulla gravina e il percorso naturalistico tra la gravina , (con le sue pareti a strapiombo tipo canyon) e la pineta.
A ricordo della vecchia ferrovia che divideva in due il paese, è rimasto il ponte in pietra fatto erigere in regime fascista, (smantellando il preesistente ponte in ferro).
Città messapica,numerose le testimonianze che ancora restano visibili,quali la necropoli e le mura megalitiche.Sempre in guerra con la vicina Taranto,entrò a far parte del dominio romano intorno al 260 a.C.ma durante le conquiste di Annibale si schierò contro Roma.
Ultimo avamposto dei messapi,nelle zone limitrofe sono stati ritrovati reperti che convalidano le presenza dei greci.Nel XVII sec quando bizantini e longobardi si divisero il territorio,si costrui’ una muraglia,di cui ancora oggi ne esiste una parte.
di origine paleolitica,terra natale del famoso letterario latino Ennio Quinto, anticamente era una città fortificata per fermare gli attacchi barbarici,poi distrutta e saccheggiata.
Allungato su un’altura del rilievo murgiano, nei pressi di una piccola ma profonda gravina, il centro storico è ancora racchiuso nella cerchia ellittica di mura voluta del XVIII secolo dal feudatario marchese Andrea Saracino; in essa si aprono tre porte e al centro spicca la elegante piazza semicircolare su cui si affacciano i più bei palazzi padronali e soprattutto quello del Marchese.
Cittadina eretta ai margini della più grande gravina del territorio pugliese :Gravina Grande ,che la circonda per 2\3,cribrata da numerose cavità naturali utilizzate,in età medioevale, sia per civili abitazioni che per chiese-cripte.Centro storico di impronta medioevale ,la Cattedrale del XIII sec. e nell’ex Convento di San Domenico il Museo dedicato al più insigne cittadino:Rodolfo Valentino
Come altri comuni della parte occidentale della provincia di Taranto, Laterza sorse sull’orlo di una gravina, profondo canyon scavato da antichi fiumi nella roccia calcarea, che dalle alture delle Murge portava le acque fino al mare Jonio. Negli spalti della gravina, fatti di roccia tufacea tenera, molte cavità naturali furono adattate dall’uomo come abitazioni, depositi, botteghe.