Ravanusa descritta da Vitellaro Salvatore
Fu artefice della costruzione di Ravanusa Ruggero d’Altavilla nel lontano 1086, presso il monte Saraceno, poi distrutta e su questo monte oggi si trova il sito Archeologico.
Alla scoperta dei comuni della Provincia di Agrigento (Sicilia) con le descrizioni personalizzate, dei turisti, dei cittadini, di chi li ama. Da Agrigento ai comuni più piccoli.
Fu artefice della costruzione di Ravanusa Ruggero d’Altavilla nel lontano 1086, presso il monte Saraceno, poi distrutta e su questo monte oggi si trova il sito Archeologico.
Dopo una veloce visita al centro e aver visto il famoso tetto dipinto,Chiesa del Rosario.
Le Maccalubbe,son dei poccoli vulcani che emettono fango gassoso,che rendono il luogo assolutamente inospitale per le piante,sembra di stare sulla luna
Ribera ,città operosa ,famosa per le arance W navel.
da visitare il duomo e il castello.
da non disdegnare un soggiorno a seccagrande ,il mare di Ribera
Sambuca di Sicilia e’ un paesino al confine della provincia di Agrigento, fu fondato dagli Arabi nel 827 ed e’ pieno di storia e di cultura, lo dimostra tra le altre cose il vicino sito di Monte Adranone del terzo- quarto secolo a.c., il fortino di Mazzallakar, parzialmente sommerso dalle acque del lago Arancio. Inoltre e” famoso per i prodotti tipici quali, le minni di virgini e il vino.
“Castello della famiglia Termini”, questo è il significato del nome cittadino. Caratteristiche del territorio sono le numerose miniere di zolfo che fecero registrare un notevole incremento della popolazione circa due secoli fa. Risale, invece, a tre secoli addietro la Festa di Santa Croce o Sagra del Tataratà che ricorda il ritrovamento di una monumentale croce in legno risalente al 72 d. C.
Cavalli e cavalieri sfilano per le vie del paese nel giono di festa più sentito dalla popolazione. E’ la “Cavalcata del Crocifisso degli angeli” che si svolge ogni anno nel mese di marzo. Assolutamente imperdibile!
Delimitato a nord da una verdeggiante pineta, la città ha vissuto negli utlimi decenni un aumento costante della popolazione. e conseguentemente all’incremento anche della piccola produzione industriale, anche l’abitato ha registrato un’espansione… anche se irregolare! Imperdibile una capatina al suo belvedere dal quale si ammira la vicina Cammarata.
Ricco di acque e di sorgenti, il suo territorio è caratterizzato da fitti boschi, da cui anche il nome arabo coschin, cioè oscurità. L’agricoltura e la zootecnia sono due importanti cardini dell’economia locale; due importanti fiere di bestiame si svolgono durante l’anno, una a maggio l’altra a settembre. Molto sentita è la festa di Santo Calogero e di santa Rosalia.
Le due isole dell’arcipelago delle Pelagie formano un unico comune. La prima è più vicine alle coste tunisine e circumnavigandola è ricca di punte e cale meravigliose: acque terse e cristalline che rubano all’azzurro tutte le sue varietà. Linosa, di origine vulcanica, basa la sua economia sul turismo, la pesca e l’agricoltura.Chi vuole visitarla non cerchi gli hotel, ma piuttosto i tipici bungalow
Agli e cipolle, pesche e soprattutto uva da tavola sono le coltivazioni particolari di questo territorio collinare la cui economia si basa soprattutto sull’agricoltura e sulle produzioni agroalimentari. Molto sentita è la festa patronale di Sant’Antonio, durante la quale vengono offerti come voto i pani creati appositamente con la forma delle parti del corpo guarite.
