I comuni italiani descritti da Paola Perna: Martina Franca, Roma, Pomezia, Torre Annunziata, Milano, Villapiana, Ariccia, etc..
E’ famosa in tutta l’isola, ma anche in tutta la nazione, per un’unica produzione: quella del carciofo. Nelle trattorie locali viene cucinato e servito in tutte le salse e proprio per questo sono prese d’assalto nei giorni festivi da chi ama farsi coinvolgere da queste prelibatezze per il palato. Al carciofo è stato dedicato anche un monumento di carta pesta e, ovviamente, una sagra in aprile.
Aspetta il risveglio la regina del Golfo che un tempo incantava con le sue spiagge e la sua sabbia nera, con l’odore della farina e il sapore della sua pasta di grano. Aspetta il suo principe che sfoderi la spada e scacci via quel che oggi la opprime: la delinquenza, il malaffare, l’inganno. Eppure ancora conserva le sue ville romane, la sua basilica, la Real Fabbrica e il suo profumo di mare!
Un ricco patrimonio artistico e naturalistico, dato il suo passato di città demaniale, caratterizzano questa terra che custodisce un soffitto ligneo dipinto unico in Europa. La Cattedrale di San Nicolò, le due basiliche minori tra cui quella di Santa Maria Maggiore, numerosi palazzi nobiliari e molti altri luoghi di culto sono da visitare in questo luogo suggestivo e confortevole.
Con i suoi tremila abitanti circa, la città ha legato il suo nome all’astronomia per la presenza di un osservatorio astronomico con un potente telescopio, inserito nella Rete degli Osservatori Popolari d’Italia. Rinomato è il Santuario della Madonna della Luce, con all’interno una miracolosa immagine della Vergine.
Le chiese e il castello sono i punti forti di questo piccolissimo paese dalle origini incerte, che hanno dato filo da torcere ai molti eruditi che hanno cercato di ritrovarne le radici tra i testi molto antichi. Il paese ha una posizione strategica sopra una rocca che ne costituì un naturale sistema di difesa. Dai resti del castello si apre un imparagonabile panorama sulle Madonie.
Il primo dei centri feudali siciliani ad essere elevato a Ducato, si dice che qui vi è uno dei più antichi culti documentabili di Santa Rosalia. Ricca si storia, tradizioni e cultura, Bivona è una città tutta da scoprire e da visitare con la viva curiosità di lasciarsi trasportare dalle sue magiche atmosfere. Nulla è da tralasciare, nemmeno la splendida natura nella quale è immersa!
Antico centro minerario da cui si estraeva zolfo, si trova tra Agrigento e Palermo ed è famoso per aver ispirato alcune vicende riportate nel libro “Le parole sono pietre” di Carlo Levi. E’ nota anche per aver dato i natali al famigerato gangster Lucky Luciano e al padre di Frank Sinatra.
Ancora conserva uno dei giacimenti di zolfo più ricco al mondo … un tempo le sue miniere davano lavoro a migliaia di persone tanto da favorirne un notevole incremento demografico. La vita di alcuni suoi abitanti emigranti è stata descritta di Federico Fellini “Il cammino della speranza”, che narra il viaggio di alcuni minatori favaresi in cerca di lavoro.
Un tempo luogo strategico per il flusso di merci verso l’interno, la città è famosa per il suo golfo, il suo castello e i suoi paesaggi suggestivi. Quelli che non sono stati deturpati dall’abitato selvaggio! Oggi tipica del luogo è l’esportazione di prodotti agricoli, tonno sott’olio e pesce salato.
La città è famosa per il suo Museo degli ex voto che comprende una collezion unica nel suo genere di dipinti su latta di scatole di sardine raffiguranti grazie ricevute per intercessione della Madonna di Milicia.