I comuni italiani descritti da gianniB: Maiori, Eboli, Ascea, Vignola, Spilamberto, Merano, Renon, etc..
Si trova nella regione storica della Marmilla nella pianura del Medio Campidano e il nome deriva dal sardo “sa bega de riu” cioè valle acquitriniosa del rio con riferimento al luogo di origine del paese posto sulla riva del torrente Lanessi. Tra le manifestazioni quella del mese di luglio con alcune giornate dedicate a riproporre l’antica tecnica di produzione delle tegole con cottura in forno.
E’ situato nella provincia del Medio Campidano a 320 mt nella regione storica della Marmilla ai piedi dell’altopiano vulcanico della Giara, coltivato a sugheri, uliveti e vigneti. Da visitare il centro storico tra le strettissime viuzze con la chiesa della patrona S.Teresa d’Avila e la casa del beato fra Nicola da Gesturi. Non mancherà di perdersi tra i numerosi siti, nuraghe e domus de janas.
Si trova nella regione del pianeggiante Campidano di Oristano e il toponimo deriva dal greco-bizantino zoros “forte” e feos “pianta palustre”. Importanti nuraghe testimoniano la presenza preistorica in loco. Tra febbraio e marzo si svolge la “sagra degli agrumi” e dei prodotti tipici olio, salumi, formaggi, tappeti, cestini sardi e vini di qualità come la vernaccia. Patrono san Domino 6 agosto.
Piccolo comune della regione storica del Barigadu, su un altopiano a 400 mt ricco di sorgenti e attraversato dal Rio Siddo. Anticamente chiamato Norgillo o Norghiddo, abitato già nel prenuragico come testimoniano le varie domus de janas e i nuraghi presenti nel territorio. Da visitare la chiesa di Santa Maria ora detta Mercede con tracce dei templari del 1100, patroni santi Giulitta e Quirico.
Comune dell’antica regione della Marmilla tra verdeggianti colline attraversate dal Rio Mannu immissario del lago artificiale di Mogoro. Patrona Madonna delle Grazie e la festa più importante è quella che si celebra in suo onore detta Sa Gloriosa, i festeggiamenti vanno dal 29 giugno
fino al 3 luglio; a novembre si svolge la Sagra del Melograno in occasione della festa di San Leonardo.
Chiamato Sulci o Sulsi e Gelisoi da cui la forma moderna di Girasoli. Alcuni scavi nell’antico castello hanno portato alla luce resti di insediamenti punici del IV o III sec. a.C. testimoni dello sviluppo del paese come scalo marino poi scomparso a causa dell’insabbiamento testimoniato oggi dallo stagno. Importante la festa della Madonna di Monserrato con costumi tradizionali l’8 settembre.
Si trova in un territorio collinoso e pianeggiante dell’Ogliastra tra una rigogliosa vegetazione di boschi di lecci, carrubi, olivastri, sughereti, ha un’economia legata all’agricoltura con la viticoltura che dà vini come il cannonau, moscato e vernaccia, nonchè il miele amaro di corbezzolo. L’artigianato è fonte di reddito con produzione di tappeti e copriletti tessuti col telaio a mano.
Nella regione storica della Barbagia di Seulo si trova a 820 mt alle pendici del Gennargentu. Il territorio è attraversato dal trenino verde che permette di visitare l’interno della Sardegna. Da visitare il Museo dell’arte e della civiltà contadina e i siti delle attività minerarie di “Fundu e’ Corongiu” che ha avuto fine nel 1963 quando è stata chiusa la miniera di antracite.
L’etimologia del nome deriva dal protosardo urdh che significava rampicante o edera, nel territorio del Supramonte tra boschi antichi vi si trova una gola enorme detta “Gola di Gorroppu” profonda 490 metri. Antiche tradizioni particolari locali come il pane di ghiande di leccio arricchito di argilla o il “Caggiu ‘e Crabittu” crema ottenuta dal coagulo del latte nello stomaco di giovani capretti.
Nel territorio interno del nuorese detto Mandrolisai, tra coltivazioni di vigneti e sughereti che danno origine a prodotti artigianali rinomati come la lavorazione del tessuto detto “orbace” tipico dei vestiti sardi. Il borgo antico è sorto sui resti di una colonia romana di Prani e Laccos con la presenza di sarcofagi e Pedra Litterada con i resti della necropoli. Visitare la chiesa di San Nicola