Alla scoperta dei comuni della Provincia di Terni (Umbria) con le descrizioni personalizzate, dei turisti, dei cittadini, di chi li ama. Da Terni ai comuni più piccoli.
Andando in autostrada da Roma verso Firenze ti appare all’improvviso: a destra. appollaiata sulle rocce, sospesa tra presente e passato con le sue case fatte di pietra. Un piccolo incanto sospeso tra passato e futuro e lasciato il veloce nastro d’asfalto è bello perdersi tra le sue viuzze semideserte mentre l’olfatto viene soddisfatto dai profumi delle pietanze locali che invitano al pranzo.
La cosa più bella di Terni è la Cascate delle Marmore, con il suo salto che congiunge il Velino con il Fiume Nera, tra rumore di acque, arcobaleni e natura rigogliosa. E’ sempre bella sia dal belvedere inferiore che dall’alto di quello superiore, che domina le acque sfuggenti nel dirupo. Una visita da non perdere, sia di giorno di notte, non tralasciando i sentieri che la circondano.
Le origini medievali sono visibili dai resti di Guardea Vecchia, costello e borgo fortificati posti su di un colle vicino. Da visitare la Chiesa di S.Pietro e S.Cesareo con le spoglie del patrono della città, beato Pascuccio. Una particolarità è il suo cimitero, luogo culto per gli amanti di Dylan Dog (per il film tratto dal fumetto). Il cinghiale è una delle carni più apprezzate della zona.
Tipico borgo medievale umbro posto al centro di un’area ecologicamente intatta e con un paesaggio suggestivo. Molto bella la chiesa di S.Nicolò che conserva importanti opere e la Chiesa di S.Chiara. Numerose le sagre che si svolgono in città e nei dintorni. Da ricordare quella della lumaca, della rana fritta e del cinghiale. Importante la Mostra delle macchine agricole ad aprile.
Capoluogo umbro dal piccolo centro storico ricco di chicche tra cui il comune, la chiesa di San Salvatore e il corso vecchio, permette di raggiungere in pochi minuti l’antica Carsulae e la cascata delle Marmore. Da visitare il museo archeologico. Nota come città dell’acciaio vede dislocati tra vie e piazze alcuni esempi di archeologia industriale tra cui la grande pressa in piazza della stazione.
Arrivando la scorgi da lontano appoggiata sulla rupe a dominare la Valle del Paglia e l’arrivo è ancor più bello se utilizzi la funicolare. Nel tessuto medioevale è dolce perdersi tra torri medioevali e negozi di souvenir per ritrovarsi al cospetto del Duomo, bello ed imponente nella sua stupenda mestosità.e per concludere la discesa agli inferi nelll sempre ‘affascinante Pozzo di S.Patrizio
Il comune di Fabro si trova a metà strada tra Roma e Firenze, lungo l’Autostrada del Sole. Il borgo è situato su di un’altura affacciata sul torrente Chiani. Il territorio è caratterizzato da due centri storici, Fabro e Carnaiola, anticamente due comuni separati poi, dal 1938, uniti in unico comune, entrambi dotati di castello e fortificazioni. Rinomato il tartufo bianco della zona.
Arroccata su di uno sperone roccioso che domina la valle del Tevere. A prima vista si nota subito l’alta torre della Chiesa di S.Nicolò che svetta su di un centro abitato con le tipiche caratteristiche medievali. Notevoli i borghi nel territorio comunale, Civitella del Lago, Morre, Cerreto … Senza dimenticare il Lago di Corbara, sbarramento artificiale del Tevere, e le Gole del Forello
Situato sull’altopiano dell’Alfina e affacciato sulla valle del Paglia, ha le caratteristiche tipiche del paese medievale. La sua storia ruota principalmente intorno al Palazzo Vescovile, che fu la fortezza e la sede di villeggiatura preferita dai Vescovi di Orvieto. Festa tradizionale è “L’arrancata del Maggio” che celebra le tradizioni agro-pastorali della zona.
Tipico paese medievale, con tratti di fortificazioni ancora evidenti. Particolare la Chiesa di S.Stefano, divenuto un antico cimitero parrocchiale, nota per il fenomeno delle mummie dovute alla particolarità del terreno. Per la posizione a ridosso del monte, è una palestra naturale per l’arrampicata. Tra le feste da ricordare quella de “Lu Ciuccittu” tipo di frittata al tartufo.