Alla scoperta dei comuni della Provincia di Caserta (Campania) con le descrizioni personalizzate, dei turisti, dei cittadini, di chi li ama. Da Caserta ai comuni più piccoli.
Il Patrono di Recale è S. Antimo la cui “Festa del Giglio” a giugno dura 4 giorni, è nata nel 1800 e il suo nome viene dal giglio che non è il fiore ma una costruzione in cartapesta eseguita da esperti “cartapestai” di Nola. Il “Giglio” misura 27 mt. di altezza e ha 4 facciate, ciascuna larga mt. 3,50 e la domenica della festa attraversa le strade del paese portata a spalle dai giovani.
Il toponimo deriva dal latino pagus cellularum, villaggio adibito a deposito di generi alimentari stipati in”celle” o magazzini,dai quali cellularum. Comune di recente istituzione nasce dalla separazione referendaria del 1973 con Sessa Aurunca che la circonda da nord a sud. Santo patrono: Maria SS. di Costantinopoli festeggiata il martedì dopo Pentecoste .
ALIPHA, per i romani Allifae e nel medioevo la forma definitiva Alife ( con varianti come Alifia e Alifi) coniava moneta propria, in lotta con Roma dal 343 al 290 a.C fu distrutta durante le guerre sannitiche. Riedificata dai romani si sviluppò sempre più e fu fortificata nel medioevo. Importante centro elevato a rango di città. Santo patrono Papa Sisto I 11 agosto, rinomata sagra della cipolla.
Toponimo forse da “silva caesa” (selva tagliata), patì tutte le sventure legate alla distruzione di Atella. Casale di Aversa e poi feudo medievale di potenti famiglie. Santo patrono è San Cesario di Terracina festeggiato il 3 novembre; la parrocchia di San Cesario a Cesa, conserva una statua in argento del santo, il braccio del santo è conservato in un reliquiario argenteo a forma di braccio.
Urbanisticamente oggi unito con Marcianise, nel 1113 era conosciuto come “Capitrisio”. Casale, feudo e baronia, una terra in mano a proprietari terrieri dediti alla coltura dei cereali e della canapa con attività di filatura e tessitura di tale prodotto. La popolazione era costituita da braccianti che vivevano una vita di stenti e miseria. Patrono S.Andrea Apostolo festeggiato il 30 novembre.
Da Casapulus, Casa Apollonis, in riferimento al dio Apollo a cui era dedicato un tempio in zona. Si trova a pochi chilometri da Caserta ed è famosa in tutta la provincia per il commercio trovandosi da sempre su una delle più importanti arterie viarie: la via Appia. Il santo patrono è Sant’Elpidio che si festeggia il 26 maggio.
Fondata col nome di Urbana, fu sito etrusco e poi colonia romana, distrutta dai saraceni fu ricostruita come Carinola, feudo normanno venne decimato dalla peste e invasa da paludi venne abbandonata. Con le bonifiche del 1945 riprese la sua storia. Nel borgo medievale c’è il castello normanno, pochi ruderi. Il santo patrono è San Bernardino da Siena.
Toponimo attribuibile al nome romano Furinius o al Forum Iani (Giano) da un tempietto ritrovato e a lui dedicato. Nel medioevo divenne Ferrayanu e Forignani maioris. I santi patroni di Frignano sono i santi Nazario e Celso, cui è dedicata la chiesa centrale del paese e si festeggiano il 28 luglio. Da visitare anche la chiesa di Maria SS. dell’Arco dove è stato ritrovato il tempietto Iani.
Toponimo derivante probabilmente dal nome “Gaecinius” dalla centurazione romana come alcuni ritrovamenti fanno intendere. Da Casale a feudo ha vissuto tutte le vicende medievali fino alla nascita dei comuni, definendo il toponimo nel 1871. L’economia non è mai stata tale da consentire un adeguato sviluppo del paese. Patrono di Gricignano è S. Andrea Apostolo e si festeggia il 30 novembre.
Antico villaggio amministrato da Atella, dopo le note vicende romane e medievali, il borgo si fortificò con un castello dando il toponimo “castello del bosco”. Il castello fu il primo costruito dai normanni in Italia e nel mediterraneo, divenuto monastero fu poi trasformato in santuario dedicato a Santa Maria di Casaluce, tutt’ora versa in stato di abbandono e di degrado, bisognerebbe recuperarlo.