Pensando alla regione abruzzese forse il mare non è proprio la prima cosa che viene in mente ma… il litorale di questa regione così generosa riserva sorprese inaspettate a chi non si ferma davanti al pregiudizio di una regione da ammirare esclusivamente per i paesaggi di montagna: una di queste è proprio la città di Pescara, fresca, giovane, con un lungomare da far invidia alle più rinomate mete turistiche estive.
Sorge nel teramano un piccolo borgo chiamato Morro d’Oro che promette ai suoi visitatori panorami suggestivi che spaziano dall’Adriatico al Gran Sasso, passando per la Vallata del Vomano, i monti Gemelli e la Vallata del Tordino. Un luogo fortemente legato alla tradizione rurale, come testimoniato dai pregiati prodotti della terra (vino e olio su tutti) e dagli antichi reperti custoditi nel Museo della Civiltà Contadina.
Difesa della propria cultura millenaria e ansia di cambiamento e modernità convivono perfettamente nell’animo di chi oggi vive quotidianamente Chieti, in primis del sindaco Francesco Ricci. Per ripagare attese di quarant’anni e più e disperdere i fantasmi del passato, classifiche alla mano, non si è sprecato un soldo. In questa fetta d’Abruzzo, equidistante dal mare e dalla zona pedemontana, si respira una “dignità fortissima di appartenenza” che spinge a tornare chi vuole davvero cambiare le cose.
Tra la valle del Sangro ed i monti della Maiella, il comune di Pescocostanzo è una deliziosa composizione di natura incontaminata con una tradizione storica e culturale profondissima. Quest’ultima, risalente all’XI secolo, è legata a un ampio patrimonio artistico e librario, esempio di civiltà ed eleganza senza pari in queste zone. Per l’enorme e organizzatissimo complesso di infrastrutture legate allo sci, per la sobrietà e la raffinatezza del centro cittadino, Pescocostanzo è definita la “Cortina del Sud”.
Un animale vituperato, ma prezioso. È il maiale. A Carpineto Sinello un paese abruzzese, gli hanno addirittura dedicato un museo. L’esposizione dà conto delle caratteristiche del suino, della lavorazione delle sue carni e della storia gastronomica anche recente tramite video, foto, pannelli. Un museo che unisce la cultura all’economia locale, legata in gran parte alla produzione di salumi suini, come la tipica ventricina.
Terra di mare e di montagna, l’Abruzzo è una regione dai mille paesaggi. Non lontano dall’altopiano di Campo Imperatore, si trova uno dei borghi medioevali più belli d’Italia: Santo Stefano di Sessanio. Qui, ogni angolo e ogni pietra sanno di storia. Qui, in uno scenario da favola, è possibile perdersi ed abbandonarsi alla bellezza e all’incanto dei paesaggi tanto cari al poeta d’Annunzio.
“Font’Artana archiama favole, miti d’epoche lontane quand’era na buscaie sti cuntrade, La era na pasturella cresciuta che fu siccome tanto bella fu designata regina di contrada”. Alla scoperta dell’entroterra pescarese ed in particolare del comune di Picciano, là dove c’era la fontana della dea-pastorella Artana.
Soltanto in l’Italia, con i suoi oltre 8000 comuni, si poteva trovare una città come Trasacco. Località dalle molteplici anomalie che riguardano il suo aspetto architettonico. Altrettanto curioso è il modo in cui l’ho scoperta, addirittura attraverso una citazione in un film. Vediamo in cosa consistono queste peculiarità e perché vi consiglierò di trascorrerci qualche giorno.
A ridosso della vale del fiume Sinello c’è un piccolo centro abitato, che sembra quasi disegnato, casetta dopo casetta, sulla punta di un colle, a picco nella vallata: parliamo di Monteodorisio, delizioso borgo di origine medievale, che si sviluppa su di un fazzoletto di 25 chilometri quadrati, circondati dalla natura serena ed incontaminata dei massicci della Maiella e del Gran Sasso, oltre i quali, c’è il mare, maestoso in lontananza.
Al momento di pensare alle vacanze estive, il comune di Tortoreto è sicuramente una possibilità da tenere presente: oltre a un mare da Bandiera Blu, si ha la possibilità di fare passeggiate immersi nella natura, di fare sport, di visitare musei o di partecipare alle numerose sagre e feste paesane.
Chilometri di spiagge pulite e ben curate, sabbia finissima e un mare incontaminato da far invidia ai Tropici… Non stiamo parlando dell’altra parte del globo terrestre, ma di una terra vicina e incredibilmente ricca di risorse, l’Abruzzo, che dunque, non è solo neve e montagne. Provare per credere.
Un breve viaggio a Martinsicuro, un comune della provincia di Teramo che ho visitato con un’amica nell’estate del 2007. Una comune balneare, ottimo sia per chi vuole una vacanza all’insegna del classico relax estivo (sole, mare, buon cibo), sia per chi è interessato a visite culturali. Da non perdere il Museo delle armi!
Grazie ad alcune artigiane merlettaie, rimangono in vita alcune antiche lavorazioni ormai scomparse, realizzate con materiali quasi in disuso come la seta e il lino. Poi c’è chi parallelamente sperimenta il connubio con materiali pregiati, per impreziosire un’attività che ha dato lustro a un’intera città, L’Aquila, fin dai primi secoli dell’anno Mille e, al contempo, organizza e insegna in corsi formazione l’antica arte del tipico “Merletto a Tombolo Aquilano”.
Una nuova identità e lo smalto perduto. E’ ciò che la Presidente Stefania Pezzopane è orgogliosa di aver restituito all’Istituzione che ha diretto da cinque anni. Dalla via dei Vestini ai luoghi della perdonanza, lo spirito riscopre l’arte e sé stesso. Qui l’Abruzzo ha il suo “verde” polmone e il suo cuore tecnologico che batte all’unisono con l’ambiente e la qualità della vita. Un assessorato per la montagna dice più di tante voci ridondanti prive di legittimazione democratica.
Trascorrere un fine settimana lontano dal caos delle metropoli permette di immergersi in’atmosfera in completa simbiosi con la natura. In più il candido colore della neve sembra illuminare le strade e dà la sensazione di potersi coricare in un soffice letto dalle lenzuola bianche. Tutto questo è Roccaraso, la cittadina dei film di natale e della cioccolata calda più buona d’Italia!
Alla Scoperta della nostra Italia
I lidi, la collina e la cucina afrodisiaca della città del Kursaal
di Monia Melis
Un po’ città arroccata, un po’ sdraiata sul lido, Giulianova ha una storia antica legata al mare e alla pesca. Per la sua posizione strategica, sulla via Salaria che porta a Roma e a metà strada sulla linea adriatica tra Ascoli Piceno e Brindisi, la zona è stata abitata fin dall’epoca romana. Alla scoperta della sua storia, delle leggende e delle tradizioni cittadine.
I merletti della tradizione aquilana ornavano gli altari delle chiese del Regno di Napoli, le tombe dei nobili e dei re ma, per tempo, non i corredi delle loro ricamatrici. Perciò pochi i reperti conservatisi, anche per la fragilità del materiale utilizzato. A rinnovare la tradizione rimangono poche artigiane che ancora disegnano i loro ricami e ne strappano i “canovacci”, per evitare che il “capolavoro” perda la sua unicità e si ripeta anche solo per un’altra volta.
L’arte non ha colore, ma a Scontrone, terra di solitudini laboriose e inclementi, mostra il suo volto più gentile, più “roseo”. Per il Sindaco, accogliere con semplicità tutto ciò che è “altro” è una scelta doverosa, come quella di raccogliere le more in autunno. Lo scrocchiare della neve e lo stormire degli uccelli spezza il fiato a chi vorrebbe indicare almeno due strade a chi ha voglia di crescere e migliorarsi. Quando l’uomo fece la sua comparsa questa terra era già un museo.
Tagliacozzo è un paese abruzzese che appartiene all’area della Marsica. Con il suo passato storico particolarmente importante e le sue architetture che caratterizzano il centro cittadino, il comune si presenta come una meta ambita per tutti coloro che vogliono trascorrere fresche giornate all’insegna della cultura e della buona cucina locale.
Con la sua storia seppellita in gran parte sotto un passato di scelleratezze, la Frisa raccontata dal Sindaco cerca un ruolo da protagonista, in lotta fra tradizione e intraprendenza. L’aria salina dei trabucchi sulla costa e il respiro glaciale della Maiella s’incontrano in questa terra verso la quale il sentimento della gente si fa in tre. La scintilla dell’arte qui è sempre ardente nei colori e roboante nel suo pirotecnico manifestarsi. I nuovi linguaggi riducono le distanze tra il “palazzo” e la “strada”.