Alla scoperta dei comuni della Provincia di Caserta (Campania) con le descrizioni personalizzate, dei turisti, dei cittadini, di chi li ama. Da Caserta ai comuni più piccoli.
Comune della provincia di Caserta che è stato insignito di una medaglia d’oro al valor civile per un tragico eccidio da parte di forze fasciste. Il paese è circondato da una ricca vegetazione tipica dell’entroterra casertano. Nelle vicinanze i bei Monti Trebulani sui quali è piacevole organizzare belle passeggiate
E’ il più piccolo comune casertano con 460 abitanti, compresa la frazione Torcino. La rocca di Ciorlano risale al XI secolo e faceva parte della contea di Venafro e poi come Zurlano era feudo del barone di Prata. Ebbe vari appellativi come Cerolano, Cerolario, Li Ciurlani. Il borgo è un piccolo gruppo di case strette tra loro sulla cima di un’altura con il Castello conservato in modo soddisfacente
Il toponimo deriva da un tempio dedicato al dio Giano, la specifica “Vetusto” cioè antico per distinguerlo da altro omonimo. La festa patronale è in onore del santo patrono San Antonio da Padova e si tiene la 3ª domenica di agosto quando si tiene la tradizionale “Riffa della palma” e cioè un’asta che mette in palio il fazzoletto di seta attaccato alla palma che il Santo ha nella mano destra.
Antico insediamento sannita testimoniato da ritrovamenti archeologici. Feudo dei baroni Della Penna, dei D’Aragona e poi dei Carbonelli fino al 1806. Il Castello di Letino è sito su di un colle che domina l’abitato con la cinta muraria intervallata da cinque torri circolari e il Santuario di Santa Maria del Castello, lo spazio interno del castello è usato da cimitero comunale.
Si chiamava Fossaceca e venne popolata dagli Osci e poi dai Sanniti. Si trova sul punto più alto e meglio difeso, dopo i longobardi divenne feudo dei normanni, successivamente venne donata a Montecassino. Dopo l’unità d’Italia cambiò il nome in Fontegreca ricavando la prima parte del nuovo nome da una fonte di acqua freschissima e la seconda parte da antichi manoscritti citata come Fossa Graeca.
Posto nel cuore del Parco del Matese, Valle Agricola sorge alle pendici del Monte Cappello. Le origini del borgo sono molto antiche come hanno dimostrato i numerosi ritrovamenti archeologici sannitici e romani. Il patrono di Valle Agricola è San Rocco festeggiato il 16 agosto.
Alle falde del Montemaggiore, il centro storico ha perso in gran parte la caratteristica dei vecchi borghi medievali. Da visitare la Chiesa di San Cataldo in Roccaromana, la Chiesa di Santa Margherita nella frazione di Statigliano, e sul colle c’è l’ antico Castello longobardo mentre in basso sono ancora visibili due torri. La natura incontaminata delle montagne offre vari sentieri da trekking.
Tora e Piccilli sorge lungo le pendici del vulcano di Roccamonfina, sorto su insediamento sannitico che realizzarono un sito fortificato nella zona di Tora, colonizzato dai romani nel III secolo a.C. come testimoniano ruderi lungo la via Casilina fra Tora e Piccilli e varie “ville rustiche”. Da visitare la Torre medievale
la Chiesa di San Giovanni, il Sito paleontologico Ciampate del Diavolo.
E’ formato da una moltitudine di borghi, casali e case sparse, costituisce con i comuni di Formicola, Pontelatone e Liberi la “Baronia”, un’area di interesse archeologico e di pregio agricolo per la produzione del vino “Trebulano”. Il borgo principale di Sasso posto su uno sperone roccioso, ha perso con il tempo il dominio a discapito delle frazioni pedemontane di San Marco e di Strangolagalli.
Nel medioevo era menzionato come Rupecanina, in riferimento ad un borgo normanno, toponimo incerto. Oggi il paese si presenta come villaggio fortificato dell’epoca tardo-medievale, sulla sommità di un colle sorge la rocca delimitata da un poderoso recinto murario con all’interno una serie di edifici, un poderoso maschio quadrangolare e una piccola chiesa mononavata dedicata a Santa Lucia.