I comuni italiani descritti da gianniB: Maiori, Eboli, Ascea, Vignola, Spilamberto, Merano, Renon, etc..
Importante centro nella regione del Campidano di Oristano, il toponimo deriva dal romano milites (soldato), sorto nel XIII sec. ad opera dei frati Camaldolesi, su un territorio fertile già abitato nel prenuragico, che vi impiantarono colture di agrumi favorite da ricche acque sorgive. Reperti numerosi di nuraghi come il Cobulas e il Tronza da visitare. Visitare la Chiesa di S.Sebastiano patrono.
Nella storica regione della Gallura nel nord della Sardegna, ha beneficiato come tutta la zona del boom turistico anche se l’economia è prevalentemente legata all’agricoltura e alla pastorizia, terziario, artigianato anche artistico con produzione del famoso tappeto aggese. Interessante il Museo del Banditismo, tre secoli di storia raccontata sapientemente. Patrona Santa Vittoria 14 maggio.
Attraversato il tunnel del maestoso Gran Sasso si spunta nella provincia di Teramo, il primo paese immerso in tanta bellezza è Isola del Gran Sasso d’Italia. Qui S.Francesco nel 1215 fondò il convento che oggi è il Santuario di S.Gabriele dell’Addolorata, meta di pellegrinaggio molto cara ai giovani cattolici perchè il Santo morto a 24 anni è un esempio con la sua vita sofferta serenamente.
Nella Barbagia di Ollolai è ricco di testimonianze e monumenti nuragici: i menhir di “Predas Fittas” e Domosnovas, le tombe dei giganti di “Su nodu ‘e Lopene” e le domus de janas di “S’abba vo’ada” e “Ghiliddoe”.Il borgo è situato sul pianoro del monte Orohole nei pressi del lago di Cucchinadorza. Caratterizzato dalla longevità ultracentenaria degli anziani è studiato per ricercarne le cause.
Toponimo latino drivante dalle piante diffuse di noci (nuxis) originariamente chiamato Nugis o Nughes assunse tale nome con gli Aragonesi. Trovandosi in zona mineraria il paese ha due importanti siti sul monte Tamare e “Truba niedda” dalle quali si estraggono minerali preziosi, sviluppato anche l’artigianato locale. E’ ricco di siti archeologici come la necropoli nella grotta di S’acqua cadda.
Appartiene alla regione storica della Marmilla nel Medio Campidano ed è legato all’agricoltura. Piccola ulteriore risorsa è l’estrazione dell’oro. Il paese festeggia il 4 dicembre la patrona S.Barbara, ma vi sono altre tradizioni come a Pasqua l’incontro della Madonna e di Gesù nei campi bassi o alti per benedire i raccolti o la principale festa a S.Maria 8-15 settembre organizzata dai celibi.
Si trova al centro della bassa valle del Coghinas, ai confini con la Gallura, vi si trovano importanti testimonianze archeologiche come domus de janas, nuraghi, un villaggio nuragico, un insediamento abitativo, una necropoli e un ponte di età romana. Da visitare il Civico Museo archeologico che custodisce interessanti reperti e la medievale Chiesa romanica restaurata di San Giovanni del 1100.
Situato in provincia dell’Ogliastra, è nato dopo l’alluvione del 1951 quando alcuni abitanti del comune di Gairo abbandonarono le proprie case trasferendosi nella pianura vicino al mare mentre altri formarono il Borgo Cardedu più a monte e diventando comune autonomo nel 1984. Di nuova costruzione il paese non ha edifici storici rilevanti ma si trovano alcuni siti nuragici e domus de janas.
Bellissimo, da visitare, già il toponimo lo testimonia, domina la valle dell’Anglona: chiamato Claramonte, Caramonte, Tzaramonte, Clara-Monte. Non mancano siti della preistoria sino al periodo romano: numerosi i nuraghi, i dolmen, cinte megalitiche, tombe dei giganti e le domus de janas. Nella parte più alta del paese a circa 465 m domina il Castello dei Doria del XII sec. da visitare.
Distante mezz’ora da Cagliari, il comune è diviso in Sartu de sus e Sartu de bàsciu, in riferimento alla posizione di sopra e di sotto. Ai confini del Campidano è collocato in area pianeggiante, povera di acqua se non per il Rio Mannu e due sorgenti. Il territorio agricolo ha visto negli anni 60 l’insediamento di società estrattive cementizie che hanno sfruttato il territorio e dato lavoro.