I comuni italiani descritti da gianniB: Maiori, Eboli, Ascea, Vignola, Spilamberto, Merano, Renon, etc..
Da lontano ho visto quella torre lassù sul fianco dell’Amiata, immobile a guardia della Cassia. Era la torre maestra del castello di Radicofani, una struttura oggi ripristinata perchè un’esplosione nella storia ne distrusse la bellezza. Ci sono arrivato scalando il sentiero dal paese tra le nere pietre, ma vi è anche la strada per chi non vuole conquistarlo con fatica, in ogni caso vale la pena.
Da lontano le torri alte nel cielo fanno da corona nel panorama di questo borgo medievale per me il più bello tra i belli. Arrivati in Piazza Duomo si è sovrastati dalla imponenza delle torri ricordo della potenza delle famiglie, belle nella loro pietra scolpita a mano. Città sempre piena di visitatori che girano guardando all’insù, con un gelato in Piazza Cisterna o seduti sui gradini del pozzo.
Passando sulla Cassia non si può non notare sul colle la cinta muraria con le 15 torri, tutto il borgo chiuso nella forma ellittica sul monte Ala, come cita Dante nella Divina Commedia, è uno spettacolo scenografico che si apre agli occhi del visitatore quando varca una delle due porte: una verso Siena e una verso Firenze. Tra le tante qui girate alcune scene de “Il gladiatore di Ridley Scott”.
Tra i Borghi più belli d’Italia ha la particolare forma tonda con stradine circolari su più livelli, al centro in alto la torre del podestà, da dove si gusta un panorama incantevole sul lago Trasimeno e le sue isole e sulla campagna d’intorno disseminata di ulivi che producono il famoso olio di Panicale, oggetto di una festa insieme al vino, formaggi, salumi di struzzo e prodotti locali.
Dopo una meritata vacanza sono rimasto qualche giorno nelle colline umbre in quel di Paciano tra i borghi più belli d’Italia, cortesia ed ospitalità sono state la caratteristica di questo antico comune racchiuso tra le sue mura medievali, angoli di storia raccontate dalla amichevole guida, visita alla Rocca Buitoni, si proprio quello della pasta, a Porta Rastrella e una bevuta alla fonte antica.
Chi non viene solo per le terme salutari qui diffuse può parcheggiare in piazza Gramsci e attraverso la porta Rivellini entrare sulla terrazza di via Casini con la torre dell’orologio, per piazza Matteotti arrivare poi su un’altra terrazza con vista sulla Val di Chiana, due passi e si è alla Collegiata davanti alla casa di Luigi Pirandello che qui soggiornò e dove scrisse due sue famose novelle.
Questa volta uscendo dalla A1 a Chiusi-Chianciano sono andato verso Chiusi (l’antichissima Clevsin o Kamars). Entrando da via Porsenna mi sono incamminato per la strada fino al Museo Etrusco di rinomanza mondiale, proprio lì c’è la piazza del Duomo con il Loggiato del Palazzo Vescovile e la Cattedrale, sotto i piedi da visitare il labirinto di Porsenna che affascina i visitatori con storie antiche
Deve il toponimo all’albergo di indubbia fama che fino al termine del 1800 era situato dove il Canale Navile da Bologna confluiva nelle paludi a sud di Ferrara ed era utilizzato dai barcaioli che trasportavano le merci lungo tale canale. Luogo attorno al quale si è sviluppato poi il paese. Reperti etrusco-romani testimoniano l’antica frequentazione del sito. Attrattiva la sagra del tortellino.
Posto sulla riva del fiume Reno trae il nome per la natura argillosa del terreno e di argine del fiume stesso. Compreso nella centurizzazione romana vide lo sviluppo agricolo di tale periodo poi con la caduta dell’impero romano anche il territorio decadde per lunghi secoli a seguito delle invasioni e allo spostamento nei centri fortificati. Oggi Argelato è un eccellente centro per il commercio.
Dai reperti etruschi, celtici e romani si deduce una frequentazione antica dei luoghi, pianura in cui si nota ancora la centuriazzazione romana, daltr’onde il toponimo richiama il luogo come dedito alla coltivazione del grano. Lo sviluppo economico del comune è legato al gran numero di attività industriali e artigianali di rilievo europeo per essere all’avanguardia nell’uso della tecnologia.