I comuni italiani descritti da gianniB: Maiori, Eboli, Ascea, Vignola, Spilamberto, Merano, Renon, etc..
Nel territorio interno del nuorese detto Mandrolisai, tra coltivazioni di vigneti e sughereti che danno origine a prodotti artigianali rinomati come la lavorazione del tessuto detto “orbace” tipico dei vestiti sardi. Il borgo antico è sorto sui resti di una colonia romana di Prani e Laccos con la presenza di sarcofagi e Pedra Litterada con i resti della necropoli. Visitare la chiesa di San Nicola
Nella storia di questo paese vi è la sua totale distruzione avvenuta nel 1316 mentre la sua ricostruzione dura due secoli e ripresentandosi come paese dopo il 1500. Il nome deriverebbe dal romano Villa Luceri, attribuita alla casa di Lucerio uno dei tre originari gruppi fondatori di Roma. Da visitare il nuraghe Cèa con la caratteristica copertura a Tholos nonchè le domus de janas di Sa Mardona.
Si trova in provincia di Oristano in Sardegna, nella regione del Campidano di Oristano, cambiando nel 1991 il nome da Ollastra Simaxis all’attuale. Il toponimo deriva da “ollastu” ovvero dalla presenza di numerosi olivi selvatici. Da visitare la Chiesa di San Marco, risalente al 1400 su un’altura fuori dal paese, la chiesa di S.Severa, la chiesa del patrono S. Sebastiano festeggiato il 20 gennaio.
Sito nella regione della Planargia, deriva il toponimo dal fatto che vi erano nel centro storico tre nuraghi di cui due scomparsi e del terzo solo poche tracce, mentre nel territorio si possono visitare i nuraghe Martine, Nani e Tepporo oltre a varie Domus de Janas. Sul mare su un promontorio sorge la torre di Columbargia usata dagli aragonesi per l’avvistamento degli invasori. Patrono S.Giorgio.
Si trova nella storica regione della Barbagia, a 600 mt tra i boschi incontaminati ricchi di flora e fauna e con il borgo antico realizzato in granito risalente all’anno mille. La chiesa del patrono S.Antioco festeggiato il 13 novembre è in stile gotico aragonese. Da visitare il Museo d’arte Moderna e Contemporanea, i resti di domus de janas, tombe dei giganti e il nuraghe di Abbagadda e altri.
Capitale dell’omonima regione storica della Barbagia, deriva il toponimo dall’attico “Alalè” del verbo greco “Alalazo” che significa “alzo un grido di guerra”. Tra le tradizioni importante quella del patrono San Michele Arcangelo, sul monte omonimo la chiesa dedicata a San Basilio Magno edificata dai monaci basiliani testimonia la loro importante presenza. Una bevuta alla fonte Gupunnio in paese.
Nel nord, dietro il comune di Castesardo, vicino al golfo dell’Asinara, già chiamato Setini o Setin cioè rifugio, asilo con chiara testimonianza ebraica. All’interno dell’abitato vi sono grotte, domus de janas e tombe ipogeiche che ne testimoniano l’antico insediamento preistorico.Le chiese da visitare S.Nicola di Silanos, S.Maria in Solio, Santa Barbara e la parrocchiale di Sant’Andrea patrono.
Fa parte del Marghine, situato a 500 mt sull’altopiano di Campeda, ricco di sentieri naturali come quello che porta alla frazione Mulargia dove i romani realizzavano le “mole” per le macine dei mulini uno dei quali è in funzione e da ammirare nel paese. Ortucale era il nome medievale e il borgo ricalca la storia con portali e architravi catalano-aragonesi che hanno ingentilito l’aspetto rurale.
Nel sassarese al centronord dell’isola, su un altopiano a 700 mt. E’ famoso per i tappeti a stuoia artigianali in lana sarda realizzati sul telaio verticale e fatti a mano, sono tappeti a doppia faccia identica ed opposta, prezzi…importanti! Tra i siti storici da visitare è importante il nuraghe di Voes uno dei meglio conservati dell’isola. Tra le tradizioni vive il Canto a Tenore e il ballo.
Si trova sulla riva occidentale del fiume Coghinas, in una zona alluvionale fertilissima, al limite della Gallura. Importanti da visitare sono il castello Doria e la chiesa romanica intitolata alla Madonna delle Grazie, patrona del paese. Famose le terme di Casteldoria dove le sorgenti emettono acqua calda a 80 gradi, sulle rive del fiume un moderno centro termale dotato di albergo.
