Alla scoperta dei comuni della Provincia di Viterbo (Lazio) con le descrizioni personalizzate, dei turisti, dei cittadini, di chi li ama. Da Viterbo ai comuni più piccoli.
Canino piccolo borgo medievale,rifugio ideale di intellettuali e politici che prefericono evitare il glamour di altre zone e rinomato per il suo olio Dop.Vicino a Canino vi sono gli scavi della città di Vulci e l’abbadia con il suo ponte .
Capodimonte,è un pittoresco borgo d’epoca etrusca che sorge arroccato su un promontorio che forma una piccola penisola.L’abitato è dominato dall’imponente Rocca Farnese,opera realizzata da Antonio da Sangallo il Giovane.
Il ponte dell’Abbadia o dell’Arcobaleno o del Diavolo, costruito nel III sec a. C., scavalca con la sua altezza di 30 metri il fiume Fiora nel punto in cui le sue acque hanno scavato una profonda gola. E’ unito al Castello che ospita un Museo ricco di reperti etruschi e romani provenienti dal vicino parco archeologico di Vulci.
Bolsena è un comune di 4200 abitanti situato sulla sponda settentrionale dell’omonimo lago, denominata “La città del miracolo eucaristico”. a Bolsena, oltre al castello ” Rocca Monaldeschi della Cervara” ci sono svariate chiese antice tra cui
Cappella del Miracolo (1639)
S.Cristina (XI secolo
Convento di Santa Maria del Giglio
Calcata stupendo borgo antico che emerge dalla valle del Treja come se fosse un monumento solenne. I pochi abitanti rimasti (la maggior parte si è trasferita a Calcata nuova) tengono compagnia a un gruppo sempre più nutrito di forestieri e artisti che hanno acquistato le vecchie case trasformandole in sofisticate abitazioni. L’atmosfera che si respira in questo centro è di tipo medioevale
L’antichissima Sutrium posta nel bel mezzo della Tuscia Viterbese e’ un centro unico nel suo genere con l’incrocio delle sue costruzioni che ne fanno un centro storico da vivere intensamente che riporta ai nostri giorni i fasti di un passato medioevale che non sembra poi tanto lontano quasi da rendersi conto che nulla sia ancora cambiato.Da vivere intensamente passeggiando per le sue strade.
Una sola cosa per descrivere questo centro della Tuscia Viterbese “Sogno”, descrivere l’antica Civita meglio conosciuta come la Citta’ che muore vuol dire catapultarsi in una dimensione parallela dove la realta’ si mischia con il sogno ,ritrovarsi nelle piazze camminare sul ponte e la sensazione di vivere una favola.Non mi era mai capitato di provare queste sensazioni. Grazie di esistere!!!
Famosa nel comune di Bagnoregio è la frazione di Civita, una meraviglia di cittadina ormai quasi fantasma. Unita al resto del mondo solo da un lungo ponte, la “città che muore”, così chiamata a causa dei lenti cedimenti delle pareti di tufo, racchiude un gruppetto di case abbarbicate su un cocuzzolo da cui si gode una vista meravigliosa.
Tipico paese della provincia di Viterbo, dove il tempo sembra essersi fermato, pieno di boschi e verdeggianti valli, fanno di Vitorchiano un paese dove si possono trovare Funghi e Tartufi prelibati nonché anche vari tipi di fauna, Volpi, Cinghiali, Faine, Falchi, artigianato locale e prodotti tipici come formaggi, salumi, inoltre il paese e famoso per l’estrazione del Peperino un tipo di pietra
Un paesetto nel viterbese occulto, bisogna andarci apposta, traversando prima altri paesi, lontano dalle grandi vie. Immerso tra vasti noccioleti, a mezza strada tra i Cimini e la valle del Tevere, vive raccolto attorno alla piazza, dove assidui gruppi di vocianti giocatori ai tavolini “pubblici” dei bar godono la protezione della deliziosa chiesa di Santa Maria e del duecentesco castello Orsini