Alla scoperta dei comuni della Provincia di Messina (Sicilia) con le descrizioni personalizzate, dei turisti, dei cittadini, di chi li ama. Da Messina ai comuni più piccoli.
Paesino abbastanza raccolto fitto di viuzze e scalinate che fanno godere degli angoli moltoromantici e illuminati da lampioni caratteristici alla sera.In posizione invidiabile perche’ è tra il mare di capo d’orlando e la val d’orice.Consigliata alla sera per una tranquilla passeggiata!
Sorge nella valle del Nisi, sul lato orientale dei monti Peloritani. Il centro si trova sulla sponda del torrente Nisi. Il territorio circondato da cime molto alte peloritane. Un paesaggio unico dove si possono ammirare il monte Scuderi, il Pizzo Croce, il Pizzo Cavallo e il Pizzo di Frinzi.
Caratteristico e molto bello l’Ingresso del Castello di Scaletta Zanclea. Il territorio è prevalentemente Agricolo è fa parte delle organizzazioni sovracomunali: regione Agraria n. 6 facente parte della montagna litoranea dei Peloritani. Interessante il museo etno-antropologico della città. Da vedere la Rocca che diede i natali a Macalda.
Città situata a 260 metri sul livello del mare alle pendici dei monti Peloritani. L’abitato di Monforte ebbe origine nel periodo della resistenza all’occupazione della Sicilia da parte dei musulmani, dove costruirono un castello nella parte alta del colle. L’economia prevalentemente agricola con agrumeti, uliveti, con la produzione della sbergia, una pesca liscia.
Sorge sulla pendice della montagna da dove si scorge l’antica Tindari. Il borgo è una meraviglia con il suo incantevole scenario naturale a valle di un imponente sperone di rocci, la Rocca Salvatesta con un’altezza di metri 1340. Le case sono piccole con viuzze e vicoli sormontati da archi. Il tutto dà un fascino a un assetto urbanistico di origine medievale.
Sopra una collina come un terrazzo sul mare,ai piedi delle caronie,dalle viuzze piccole e con un caratteristico castello,
ottime le carni di animali locali.
non tralasciare una visita al ponte romano sul fiume caronia
Finita la guerra un figlio di ” Carbunaru” doveva ricominciare a lavorare ed invece di coltivare la terra penso bene di aprire un’attività ed aprì un bar. Oggi quel Bar rappresenta di certo uno dei luoghi di culto della Sicilia, imperdibile posto dove è possibile degustare i dolci con i sapori mediterranei in compagnia di sculture che raffigurano la fecondità e virilità dell’uomo.
E’ nata come città turistica, Siculi, Greci, Bizantini, Saraceni la scelsero per motivi politici e come località turistica. Nel corso degli anni il turismo ha avuto degli alti e bassi. Ma la città è rimasta sempre il sogno di tutti i turisti che amano le bellezze della natura e vogliono anche l’arte. Se uno straniero chiede cosa bisogna visitare in Sicilia la mia prima risposta è Taormina.
Prese il nome da un nobile casato si estende tra i Comuni Rometta Marea e Venetico Marina. Prevalentemente le attività agricole, commerciali e marinare. La principale vocazione è quella marinara. Le spiagge si estendono tra Capo Milazzo e le coste calabre. Caratteristica la Chjiesa di San Giuseppe costruita intorno alla fine del “500 che era originariamente la cappella di famiglia dei Principi.
Prima chiamato Nasso poi Naxos, colonia greca. Il primo insediamento greco in Sicilia. La città di Giardini Naxos è considerata una delle più belle località di mare della Sicilia. Il lungomare alterna spiagge libere a strutture ricettive. Prevalentemente ghiaia alternata da tratti di sabbia. Esiste un porticciolo frequentato molto dalle navi da crociera.