I comuni italiani descritti da gianniB: Maiori, Eboli, Ascea, Vignola, Spilamberto, Merano, Renon, etc..
Si trova nella regione della Marmilla nel Medio Campidano sotto l’altopiano della Giara dove sono presenti numerosi resti di nuraghe forse rifugi della pianura sottostante e dove si trova la Palude più grande “Pauli Majori” con i cavallini selvatici. Bello il centro storico con stretti vicoli in selciato e case in pietra viva sviluppato intorno alla Parrocchia di San Pietro Apostolo patrono.
Caratteristico borgo della Barbagia con case realizzate in pietra di granito e strade lastricate, paese del famoso pittore olzaese Carmelo Floris a cui è dedicata la Casa Museo. Vi si svolge una importante manifestazione CORTES APERTAS nei primi di dicembre con la lavorazione dei pani tipici di Olzai “Su pane vresa e pane modde” con degustazione e canti tradizionali del Coro Polifonico di Olzai.
Il borgo si chiamava “Gunar” poi trasformato in “Gunnanor”, si sviluppò in una valle ricca di acque e protetta dal freddo che da sempre ha consentito la coltivazione della vite e soprattutto delle famose ciliegie di Bonnanaro tra le più buone in Italia, da questa produzione nasce la “Fiera delle ciliegie”. Da visitare Korona Moltana un sito ricco di catacombe con preziosi corredi funerari.
Situato ai piedi della catena del Marghine, in un territorio perlopiù montuoso con boschi di querce e sugheri fonte economica di molti residenti. Famose le terme ”Aquae Lesitanae” di origine romana sulle sorgenti di acqua calda sulfurea e ferruginosa che oggi danno vita alle terme di San Saturnino.I resti delle terme romane sono ancora visibili. Da visitare i numerosi nuraghi e domus de janas.
Di origine medievali nel territorio del Campidano Maggiore, trae parte del nome dalla lunga storia di appartenenza al majore, giudice incaricato della gestione territoriale. Più volte decimato dalla peste, è stato sempre un paese dedito alla viticoltura della vernaccia, pagando duramente quando la fillossera distrusse le coltivazioni. Nel mese di marzo si tiene una importante fiera del carciofo.
Situato nella piana del Campidano di Oristano distante 15 km, ai piedi del Monti Ferru di origine vulcanica. Lo attraversa il fiume Cispiri frequentato da aironi cinerini, dalle sponde si ricavavano delle robuste canne utilizzate per l’artigianato delle ceste, un ponte romano testimonia l’antico insediamento come anche i resti di sette nuraghe e varie domus de janas.Economia agricolo-pastorale.
Il nome ha un chiaro riferimento ai 30 nuraghe presenti e testimoni di sito conosciuto nell’antichità come Valentia in agro di Nuragus. Famoso il vitigno che qui si coltivava di nome Nuragus. Il borgo si è formato intorno alla collina dominata da un nuraghe “prazz’e su nuraxi” poi incivilmente distrutto per costruire una scuola. A fine aprile si svolge una mostra-mercato della pecora sarda.
Nella regione dell’Ogliastra tra pianure e zone collinari-montuose ricche di testimonianze nuragiche come il nuraghe Bau ‘e Tanca. Tra boschi e profonde gole scavate dai torenti si pratica il torrentismo, attività sportiva nel percorrere i torrenti tra cascate e costoni con corde e a nuoto nei laghi. La ricchezza d’acqua perenne ne ha sempre fatto luogo di insediamenti antichi.
Anche il paese di Zeddiani è un sito frequentato dalla preistoria come testimoniano i resti presenti e i due nuraghe di Coau e di Urigu. Qui si svolgeva il culto a Giano, il paese si sviluppò prima come villa nell’epoca romana, da “celle” (magazzini del grano) nacque il nome di Celleyani poi divenuto Zeddiani in lingua sarda. Da visitare l’antica chiesetta dedicata a Sant’Antonio da Padova.
Si trova nella regione del Sulcis-Iglesiente e il territorio sfocia nel golfo Palmas di fronte S.Antioco con litorale di dune sabbiose e spiagge incantevoli. Resti nuragici e tombe romane, reperti egizio-punici-cartaginesi ne fanno intravedere la frequentazione del sito. Il borgo si è sviluppato intorno alla chiesetta dedicata a San Giovanni Battista patrono del paese festeggiato il 24 giugno.
