Interviste Artigiani

I comuni raccontati attraverso l’arte tipica dei loro maestri artigiani. Raccontando la storia e il presente dei loro manufatti, gli artigiani ricostruiscono le tradizioni culturali e produttive del singolo territorio conservate grazie alla loro arte.

Grazie ad alcune artigiane merlettaie, rimangono in vita alcune antiche lavorazioni ormai scomparse, realizzate con materiali quasi in disuso come la seta e il lino. Poi c’è chi parallelamente sperimenta il connubio con materiali pregiati, per impreziosire un’attività che ha dato lustro a un’intera città, L’Aquila, fin dai primi secoli dell’anno Mille e, al contempo, organizza e insegna in corsi formazione l’antica arte del tipico “Merletto a Tombolo Aquilano”.

Non solo lavorazione della ceramica, ma anche la sua fusione con altri elementi naturali - sassi dell’Elba, vetro e legno - per creare oggetti raffinati e di chiaro gusto per la tradizione. Materiali poveri che vengono arricchiti non solo unendoli alla classica ceramica, ma impreziositi dall’estro creativo dell’artigiano. Sull’Isola d’Elba, nel comune di Marciana, una piccola bottega rinnova il classico con proposte che lo armonizzano col moderno.

L’arte di fondere l’ottone, ereditata dalle antiche tradizioni artigiane Soresi, trova oggi una delle sue massime espressioni nella Foan, una piccola azienda specializzata nella produzione di oggetti in stile “Marina”, che punta sulla qualità del “Made in Italy” per conquistare una fetta del mercato della nautica da diporto. Complementi fini ed eleganti che hanno trovato la loro naturale collocazione anche nel Centro Permanente per l’Artigianato d’Eccellenza di Genova.

Mostre, fiere nazionali e internazionali consacrano l’antica arte delle ceramiche di Caltagirone di Salvatore Floridia. Partendo dalle rappresentazioni di scene di vita popolare, ha sublimato il suo lavoro artistico con la creazione di oggetti unici, che trovano spazio anche al Palazzo dei Normanni di Palermo o che riproducono gli affreschi più raffinati del palazzo reale del Regno di Sicilia.

Rosoni, intarsi e mosaici, composti con le classiche e intramontabili pietre della terra sarda, nei quali tradizione e design si incontrano per esplodere nella creazione di oggetti artigianali di scontato valore artistico. Nel laboratorio di Pietra Arredo (a Ozieri) Trachite, Tufo, Basalto, Arenaria e Pomice sono uniti sapientemente per interpretare l’antico in una chiave moderna, in linea con i tempi.

I merletti della tradizione aquilana ornavano gli altari delle chiese del Regno di Napoli, le tombe dei nobili e dei re ma, per tempo, non i corredi delle loro ricamatrici. Perciò pochi i reperti conservatisi, anche per la fragilità del materiale utilizzato. A rinnovare la tradizione rimangono poche artigiane che ancora disegnano i loro ricami e ne strappano i “canovacci”, per evitare che il “capolavoro” perda la sua unicità e si ripeta anche solo per un’altra volta.

Così come la scrittura è dissimile per ognuno di noi, i suoi manufatti sono frutto di un percorso di ricerca volto alla creazione di soggetti, forme e cromatismi personali. Alla base, la tendenza ad un sapiente accostamento degli elementi costitutivi del vetro: il colore e la luce. Sono questi gli unici segreti che plasmano gli oggetti d’arte della Vetrobottega di Daniela Gilardoni, a Pavia.

Nell’alto Molise riecheggiano ancora nella memoria degli abitanti i colpi sulla nuda pietra dei maestri scalpellini. Edoardo Lalli appartiene alla nuova generazione che ha saputo coniugare la tradizione con la tensione moderna, nella creazione di oggettistica, bassorilievi ed elementi d’arredo. E stavolta l’amministrazione pubblica non resta a guardare.

Nel pieno rispetto delle tradizioni, rigorosamente a mano - dagli intarsi all’inserimento dei meccanismi meccanici, dal calibro alle numerose verifiche - gli orologi a cucù ancora appassionano per il sapore di antico e di classico che riescono ad esprimere. Piccoli e grandi capolavori che riscaldano i turisti amanti della montagna e della natura che soggiornano a Siror in Trentino e che amano portarsi a casa un ricordo del loro fiabesco soggiorno.

Come per magia, dalle mani di Domenico Alecce, forgiatore ed esperto in lavorazione artigianale del ferro battuto, nascono veri e propri gioielli in ferro. Tra ferro e fuoco, l’arte diventa materia ed abbellisce interni, esterni, crea e decora con meravigliose fantasie e con tanta passione, perché, se manca la passione non c’è tradizione che tenga!

Una professione appresa sul campo, giorno per giorno, imparando e raffinando tecniche nuove ed eterogenee. Così Davide Marsili descrive la sua attività di fioriere, filtrandolo attraverso la passione e lo spirito di iniziativa che lo ha accompagnato fin dall’inizio. Con più di un pensiero rivolto alla sua splendida città: Siena.

Francesca Bortolaso è un’artista del vetro, custode di quell’arte magica e misteriosa che rende magnifici gli oggetti creati. Dal suo laboratorio sull’isoletta di Murano, a Venezia, ci parla della storia e delle virtù di questo materiale così versatile, dagli elementi d’arredo ai gioielli. Perché la vera passione non si può imitare.

Cartoline, biglietti da visita e segnalibri sfornati con metodi di stampa tradizionali offrono sicuramente ai sensi una consistenza diversa. Michele Costantini e Luca Valonta sono tra gli ultimi alfieri veneti di un arte affascinante, che resiste alla tecnologia e al digitale “anche se gli inchiostri sporcano le mani”!

L’antico territorio di Pisticci ancora regala reperti esposti in tutti i musei del mondo. La città vanta un’antica tradizione nella lavorazione della ceramica, ma oggi questa sopravvive solo grazie all’impegno di due artigiani, Annamaria Pagliei e Felterino Onorati. La loro opera ha impedito che il tempo portasse via con sé i segreti di un’arte che ha plasmato gli usi e i costumi di un popolo.

Da due secoli, i metodi e i segreti per stampare sui tessuti decorazioni raffinate e creare oggetti per la casa dal gusto della tradizione antica più classica. La famiglia Pascucci dal 1826, con le stesse tecniche, crea prodotti originali che hanno come imprescindibile ingrediente l’esperienza centenaria dei suoi fondatori.

Tra le botteghe artigiane di Milano, troviamo Roberto Grimani che ci svela i segreti dell’antica Toreutica: l’arte di plasmare il metallo utilizzando il Cesello che, a colpi di martello, dà vita a finissime decorazioni e che nei secoli ha dato lustro a pregevoli artisti della tradizione artistica italiana.

Coppi, statuine, maschere e targhe, personalizzati e non, trasmettono il caldo abbraccio del popolo napoletano e l’estro creativo di hobbysti appassionati di artigianato. Opere che trovano poco spazio negli appuntamenti istituzionali, ma incantano internauti e appassionati di costumi e tradizioni.

Surduline, zampogne e totarelle: sono questi gli antichi e preziosi strumenti lavorati al tornio e decorati a punta di coltello dell’affascinante tradizione musicale del Parco del Pollino. Peculiarità artistiche da recuperare e rivisitare per non cancellare la storia centenaria e la cultura contadina del popolo lucano.

L’amore per il proprio territorio, Rotecastello di San Venanzo, prende forma attraverso l’elaborazione accurata di sassolini e ghiaia di fiume. Elementi che assemblati donano alla natura, attraverso le colorazioni del marmo e l’estro creativo dell’artigiano, una suggestiva calda variante.

Napoli città del sole e della Tarantella, una danza collettiva che richiama il mimo del corteggiamento con allegre e scoppiettanti coreografie. Celebrata da scrittori italiani e stranieri, come Goethe e Blasis, lo strumento essenziale per animarla è il classico Tamburello. Nella tradizione napoletana questo tipico strumento assume particolari caratteristiche, riecheggiando usi e costumi antichi che rivivono nel lavoro di chi con passione ancora si dedica alla loro costruzione.