I comuni italiani descritti da emanuelea: Palazzolo Acreide, Canicattini Bagni, Villarosa, Grammichele, Comiso, Niscemi, Ispica, etc..
La risorsa principale dell’economia di Cermenate è sicuramente lo stabilimento della multinazionale che inscatola il tonno Rio Mare e Palmera, venduti in tutto il mondo. Sorge in collina. Il santi patroni di Cermenate sono San Vito e Modesto, a cui è dedicata la chiesa principale, molto bella e caratteristica.
Caratteristica e molto bella la Piazzetta in largo Ungaretti caratterizzata da 3 scalini giganti. nell’anno 2000, questo spazio fu creato per essere un centro culturale e sportivo, ma il Largo Ungaretti non è mai stato utilizzato come Centro Sportivo. È un luogo di svago e parco cittadino ricreativo. Molto bella la Villa Lattuada-Settala-Marietti-Ricotti, comunemente conosciuta come La Valera.
Il territorio è collinare, sorge a metri 606 sul livello del mare. Interessante la Chiesa Madre costruita nel XVII secolo ed è stata dedicata all’Immacolata Concezione. Il suo interno è a tre navate con molti affreschi. Situata in piazza Garibaldi. Il patrono della città è Santa Caterina d’Alessandria ( co-patrona Madonna delle Grazie, festeggiate il 25 settembre ed il 20 agosto.
La bella Piazza San Benedetto al centro del borgo con la basilica di San Benedetto, il Palazzo Comunale con al centro della piazza la statua del santo. Interessante la festa delle Pasquarelle. I pasquarellani, un gruppo di persone al suono di tamburelli e piccoli strumenti a percussione, vanno di casa in casa, con canti dialettali in dialetto nursino, viene annunciata la nascita del Messia.
Il suo territorio appartiene ai Nebrodi, la catena montuosa che assieme ai Peloritani costituisce l’Appennino siculo. Molto bella la zona che costeggia il mare, la frazione Rocca di Capri Leone. Una cittadina di circa 4600 abitanti , si trova in collina, a 400 metri sul livello del mare. Il patrono è San Costantino che viene festeggiato l’ultimo sabato di luglio di ogni anno.
Tutta l’area degli scavi archeologici è stata dichiarata nel 1997 dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Tutto ciò che è stato sepolto dall’eruzione del Vesuvio, e poi riportato alla luce, è stato considerato dall’Unesco reperti straordinari. Il patrono della città è la Madonna del Rosario che viene festeggiata l’8 maggio di ogni anno.
Interessante il Palazzo Arabo, sobrio ed elegante. Caratteristici sono i riti per la settimana Santa. La processione del venerdì Santo è uno degli eventi più religiosi e tradizionali più sentiti della popolazione sorrentina. Caratteristico è il vicolo del centro storico con il Duomo con il suo chiostrino di epoca trecentesco, con portico arabeggiante ad archi che si intreccia su pilastri.
Chiamata anche “l’isola delle capre”, per le capre selvatiche presenti nell’isola. Il territorio dell’isola è formato da due zone pianeggianti del Bosco e della Piana, divise da un corpo montagnoso prevalentemente di natura calcarea. Sembra una farfalla adagiata sul mare. Lo stemma del Comune rappresenta un uccello rapace che apre le sue ali su tre torri. L’Isola è famosa per le sue cave di tufo.
La Torre dei Saraceni, venne costruita a difesa contro le loro scorrerie. La sua realizzazione risale al XII secolo, con una forma cilindrica con annessa una palazzina merlata. Molto bella la Chiesa della Madonna del Carmelo, appena sotto la Torre Saracena. Il Santuario-Parrocchia Santa Maria del Carmelo venne costruita ne 1929 sul sito di una vetusta chiesa del 1500.
Il Castello di Bauso, così veniva chiamata la città di Villafranca. Alle mura del castello vi si trovano due gabbie appese, una è vuota, nell’altra biancheggia, da parecchi anni, la testa di un uomo. Caratteristica la Fontana dei Leoni ed il Santuario Ecce Homo. Molto bello anche il chiostro dell’Ecce Homo. Il patrono della città è San Nicola che viene festeggiato il 6 Dicembre di ogni anno.